L’obiettivo è ambizioso: 600 nuovi alloggi sociali nei prossimi cinque anni, passando dalle parole d’ordine riqualificazione e rigenerazione in primis energetica. Questa è la ricetta di Laura Castelletti per rispondere alla grande richiesta abitativa che oggi Brescia ha, e a cui fatica a rispondere.
Chiunque abbia semplicemente provato a fare una rapida ricerca su uno dei tanti portali specializzati lo sa bene: trovare una casa in affitto a Brescia a prezzi abbordabili è praticamente impossibile un po’ ovunque. Se poi ci si avvicina per sbaglio a una fermata delle metro o al centro storico, non ne parliamo.
Una problematica che magari può essere percepita come distante dal grosso della popolazione, relativo solo a famiglie indigenti o banalmente senzatetto. Non è affatto così. La platea di possibili fruitori comprende infatti famiglie monogenitoriali (separate e separati con figli), persone sole come anziani o giovani precari, coppie giovani con reddito basso e studenti.
Ecco quindi che per trovare una risposta a questa vasta domanda, la candidata sindaco del centrosinistra mette sul tavolo un progetto che coinvolge le 400 unità abitative sfitte e degradate del patrimonio privato e le 200 di quello pubblico nelle medesime condizioni. Nel primo caso si può fare leva sui proprietari con bonus comunali come esonero degli oneri sul costo di costruzione/ristrutturazione, riduzione fino al 50% degli oneri di urbanizzazione. Ovviamente a fronte di un impegno alla locazione convenzionata a canone concordato (durata della locazione minima di 10 anni).
Per il recupero del patrimonio pubblico, che fa parte del Piano delle alienazioni e valorizzazioni 2022/2024 del Comune di Brescia, le ristrutturazioni devono passare attraverspo il reperimento di fondi da varie fonti: Pnrr, di Regione Lombardia e Cdp.
Gli ultimi anni
Castelletti, che nel presentare questo piano ha voluto al suo fianco gli assessori Cantoni e Fenaroli, ha voluto fare anche il quadro di quanto fatto negli ultimi anni.
“Durante il nostro mandato abbiamo sistemato 350 alloggi di edilizia popolare ed è prevista la manutenzione (fognature, tetti e portoni) delle unità in via Villa Glori, ma evidentemente questo non può bastare – detto – Presto saranno pronte le 270 unità abitative che sorgeranno al posto della ex torre Tintoretto, realizzate anche grazie ai finanziamenti Pnrr, che saranno tutte destinate alla locazione con affitti calmierati”.
Un osservatorio
Fra le proposte, Castelletti parla anche di un osservatorio ad hoc. “È uno strumento di cui dobbiamo dotarci, indispensabile per monitorare, analizzare e quantificare l’entità del bisogno casa ed elaborare le iniziative, sia di carattere urbanistico/edilizio, sia di carattere sociale, da attuare come Amministrazione”.
Il tavolo dovrà essere coordinato dall’assessorato alla Casa e dall’Ufficio statistica, con la presenza di tutte le realtà coinvolte: Associazione degli inquilini e dei proprietari, Ance (Collegio costruttori), Confcooperative, le associazioni degli agenti immobiliari, le associazioni degli amministratori di condominio, gli ordini professionali di architetti e ingegneri e l’albo dei geometri, il borsino immobiliare della Camera Commercio, le Università di Brescia e l’Agenzia delle entrate.