La reazione è stata immediata e di quelle a metà tra lo sconcerto e la preoccupazione.
I residenti di Sanpolino non “hanno preso bene” la decisione della Loggia di costruire nel quartiere 3 palazzine da 5 piani con 69 appartamenti, tra le vie Merisi, Fiorentini e corso Bazoli.
Le motivazioni sono molte ma seguono, di fatto, due filoni: il consumo di suolo, ritenuto evitabile ma la vera preoccupazione è quella che destinare gli alloggi all’ “housing sociale” significhi, di fatto, creare un “ghetto”, replicare la poco invidiabile realtà della ex Tintoretto in tre palazzine, un concentrato di situazioni difficili di cui il quartiere, dicono, “non ha bisogno”.
Anche la presenza di altri spazi artigianali-commerciali sconcertano i residenti del quartiere che non possono non far notare le decine di negozi vuoti da sempre, fin dalla costruzione dei palazzi. Negozi vuoti e l’assenza di alcuni servizi come ad esempio di un supermercato.
La protesta è viva anche per l’effetto di una notizia che “è piombata” sul quartiere senza alcun preavviso, senza avvisaglie e con un progetto non concertato, già pronto e chiuso . Un progetto che, per sua natura, nato con i fondi del Pnrr, non potrà subire variazioni.
Insomma, il “pacchetto” confezionato dalla Loggia è pronto e i margini di “trattativa” con il quartiere sono alquanto esigui.