2024, è gia “mal’aria”. Le condizioni meteo non hanno certo aiutato e la pioggia di queste ore si spera possa dare una ripulita agli inquinanti che sono presenti nell’aria di Brescia (lo ricordiamo: provincia in cui sono attive le misure antismog temporanee di secondo livello).
Nei primi 40 giorni del nuovo anno, c’è in generale poco da gioire. Almeno stando ai dati comunicati da Legambiente Lombardia in cui Brescia è terza in regione per concentrazioni medie di Pm10 con 52.6 microgrammi a metro cubo quando il limite di legge è posto a 40. La nostra provincia, con Bergamo, è poi prima per giorni di sforamento.
Se si fa la conta dei giorni con aria inquinata oltre la soglia di legge per la tossicità acuta (50 microg/mc) infatti, Brescia e Bergamo hanno già avuto 23 giorni su 38 di aria che dovrebbe essere considerata tossica. In pratica nella nostra città, dall’inizio dell’anno a oggi, si è respirata aria insalubre 2 giorni su 3.
“Regione Lombardia deve rivedere sia le misure emergenziali sia i provvedimenti strutturali, con la salute dei cittadini non si scherza – è il monito della presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto – Per ciò che riguarda le misure emergenziali, non serve agire quando l’accumulo è già notevole, occorre introdurre il modello predittivo e preventivo come già avviene in Emilia-Romagna, mentre strutturalmente è urgente iniziare una seria politica di riduzione dei veicoli diesel, responsabili sia del biossido di azoto sia del particolato secondario. In ambito agricolo, non si deve consentire lo spandimento dei liquami sia prima sia durante gli episodi di accumulo degli inquinanti”.