Con il 182% in più di pioggia caduta in due mesi rispetto allo scorso anno e sbalzi termici è una primavera difficile per gli apicoltori lombardi, che devono fare i conti con produzioni compromesse per le prime fioriture. È quanto afferma Coldiretti da un monitoraggio sul territorio in occasione della Giornata mondiale delle api che si celebra il 20 maggio. 

“Le prime piogge primaverili sembravano preannunciare una buona stagione, ma poi c’è stato un brusco calo delle temperature. Il raccolto è andato quasi completamente distrutto – spiega l’apicoltrice Cinzia Lonati di Botticino – Stiamo intervenendo con un’alimentazione di soccorso perché i fiori fioriscono meno e quindi le api non hanno nutrimento sufficiente per salvaguardare la famiglia. Nelle zone montane la produzione di miele d’acacia anche quest’anno sarà scarsissima, non ci resta che puntare sul castagno, che fiorirà invece a fine giugno inizio luglio”.

Tra marzo e aprile di quest’anno a livello regionale sono caduti 324 millimetri di pioggia, con marzo che quest’anno ha fatto registrare afflussi di 218 millimetri (erano stati 37 millimetri nel 2023) e quello di aprile di 106 millimetri (contro i 78 millimetri del 2023). Il tutto accompagnato da pesanti sbalzi termici.

Il risultato è una forte contrazione delle prime produzioni primaverili, con cali importanti per millefiori, tarassaco e acacia, con punte negative che in alcuni casi per l’acacia arrivano fino all’80-90% in meno.

Scegliere il miele italiano

Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, occorre sempre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica – afferma Coldiretti – La parola “Italia” deve essere presente per legge sulle confezioni di miele raccolte interamente sul territorio nazionale (Es. Miele italiano) mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’unione Europea, l’etichetta – continua Coldiretti – deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della Ue” indicando il nome dei Paesi (ad esempio, se viene da Italia e Ungheria sul barattolo dovrà esserci scritto Italia, Ungheria); se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della Ue” con il nome dei Paesi, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della Ue”, anche qui con l’indicazione dei nomi dei Paesi.