“Carissima Giada, l’intera comunità di Folzano oggi ti accoglie e ti abbraccia”. Così il parroco di Folzano don Sergio Contessi ha salutato Giada Zanola, la giovane madre bresciana di 33 anni uccisa dal compagno Andrea Favero nel Padovano, gettata da un cavalcavia che sovrasta l’autostrada A4.
L’ultimo saluto a Giada, per volere dei familiari, si è svolto in forma privata nella chiesa del quartiere cittadino. Il giorno del dolore per chi la conosceva, il giorno in cui tornano ad accendersi i riflettori sui femminicidi. “La morte di Giada – ha aggiunto don Contessi nella sua omelia – non può lasciarci indifferenti”.
All’esterno alcune auto tuning hanno accolto la salma della giovane con il rombo dei motori. Una sua passione ricordata dallo stesso sacerdote.
Prima della funzione, all’esterno della chiesa, hanno preso parola anche Daniel e Federica, fratello e sorella di Giada. “Voglio ancora bene ad Andrea, ma adesso dovrebbe dirmi lui cosa è successo. Aspetto che la giustizia faccia il suo corso per capire se è stato lui o meno” ha detto Daniel all’Ansa. Federica ha invece ricordato la sorella: “Era una ragazza dolcissima, mancherà”.