Tutto rinviato. La caccia in Lombardia non parte, così come era stato deciso da una delibera regionale, domenica 15 settembre. I cacciatori, almeno per quanto riguarda l’avifauna, dovranno aspettare il 2 ottobre.
Una sentenza che farà discutere e che in realtà fa già molto discutere. Esultano infatti le associazioni animaliste che hanno presentato il ricorso (Lega Abolizione Caccia, WWF, LIPU, LAV, LNDC), recrimina sul fronte opposto Regione Lombardia.
“È un grande risultato e una boccata di ossigeno per gli animali, ma ci sono ancora molte richieste nel ricorso presentato dallo studio legale Linzola di Milano” ha scritto su Facebook la Lac.
Il ricorso si basa sull’indicazione dell’Ispra, che come data per l’avvio della stagione venatoria aveva segnalato il 2 ottobre. Le associazioni ambientaliste hanno contestato come l’apertura della caccia anticipata dalla Regione al 15 settembre, secondo la Direttiva Uccelli europea, l’Ispra e la stessa legge quadro 157 “pregiudichi la conservazione di moltissime specie ancora alle prese con le cure della prole”.
“Una decisione che lascia increduli e che penalizza profondamente i cacciatori lombardi e l’intera amministrazione regionale, che aveva presentato un calendario equilibrato – ha tuonato invece l’assessore regionale Alessandro Beduschi – Contestare il nostro provvedimento, adottato oltre due mesi fa, a ridosso dell’apertura della stagione venatoria, è un chiaro tentativo di arrecare il massimo danno possibile”.