Pechino, 29 ott 16:08 – (Xinhua) – Il Forum dei think tank Cina-Italia 2024 si è tenuto ieri a Pechino, con la partecipazione di esperti e studiosi provenienti da entrambi i Paesi, sia in presenza che online.
Gli studiosi hanno scambiato opinioni sui temi della cooperazione sino-italiana sia economica che culturale, con particolare attenzione allo sviluppo verde e al settore sostenibile.
“Sul fronte dello sviluppo verde, la complementarità tra la Cina e l’Italia in termini di materie prime, tecnologia, mercato, finanziamenti e talenti rimane molto forte”, ha dichiarato Sun Yanhong, ricercatrice senior presso l’Istituto di studi europei dell’Accademia cinese delle scienze sociali (IES-CASS).
“Oggi, la capacità di energia rinnovabile della Cina costituisce il doppio di quella di Stati Uniti, Germania, Giappone, Canada, Spagna, Francia e Italia messi insieme”, ha sottolineato l’ex ministro italiano dell’Ambiente Corrado Clini. L’uomo ha aggiunto che l’ambizione europea di triplicare l’energia rinnovabile entro 5 anni dipende dalla cooperazione tecnologica con la Cina.
Negli ultimi anni, la cooperazione nel settore dello sviluppo verde tra Cina e Italia ha prodotto diversi progetti.
Nel 2022 la Mingyang Smart Energy Group Co., Ltd., una società cinese che si occupa di nuove energie, ha fornito dieci turbine per un parco eolico al largo del porto di Taranto. Quest’anno è stato inaugurato il Parco innovativo per lo sviluppo verde Cina-Italia nella provincia orientale cinese del Jiangsu.
“Il settore automobilistico è di grande rilevanza per l’Italia, ma attualmente sta attraversando una fase di ridimensionamento, ristrutturazione e crisi”, ha affermato Sergio Paba, professore ordinario di economia all’Università di Modena e Reggio Emilia. Paba ha sottolineato che la Cina presenta evidenti vantaggi tecnologici e produttivi rispetto alle economie avanzate nel settore delle auto elettriche.
“In termini di sviluppo verde, le due parti devono collaborare maggiormente nel coordinamento delle politiche, nel trasferimento delle tecnologie e nel favorire l’accesso reciproco ai mercati”, ha dichiarato Ding Chun, direttore del Centro di studi europei della Fudan University. (Xin)
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