Una veste grafica accattivante, testi d’autore e tanti messaggi importanti, questa volta rivolti ai giovani. È stato presentato anche a Brescia il calendario storico 2025 dell’Arma dei Carabinieri, un pezzo da collezione che però non è mai fine a sé stesso. E per questa edizione si pone l’ardua sfida di parlare alle nuove generazioni.
“È un tema complesso, per noi centrale – ha detto il comandante provinciale Vittorio Fragalà – Tutti abbiamo compreso che bisogna cambiare modalità di comunicazione per entrare in contatto con i giovani, avere un dialogo, capire cosa si aspettano da noi e dalle istituzioni. Questo per poter essere sempre più aderenti ai cittadini che a me non piace definire del futuro, ma del presente perché sono i giovani il valore aggiunto del Paese”.
Le penne che hanno composto il calendario sono quelle di Marco Lodola e Maurizio de Giovanni. Il primo, che ha curato la veste grafica dell’opera, è considerato un artista poliedrico del Nuovo Futurismo e della Pop Art italiana, mentre il secondo, scrittore partenopeo di successo, è noto per le collane de “Il Commissario Ricciardi”, “I Bastardi di Pizzofalcone”, “Mina Settembre”.
La storia
I testi che accompagnano le 12 tavole descrivono un dialogo epistolare fra un Maresciallo Comandante di Stazione, vedovo, e suo figlio, studente alle prese con le sfide del quotidiano e con il dolore, condiviso con il padre, per la scomparsa della madre. Il Maresciallo utilizza come chiave di dialogo i racconti del suo lavoro, parlando di alcuni episodi che toccano temi come il bullismo, le dipendenze, la salvaguardia dell’ambiente e del rispetto per l’altro, l’inclusività e la solitudine sociale.
Riesce così a superare gli ostacoli e le difficoltà ricorrenti nel rapporto comunicativo fra adulti e ragazzi con un metodo tanto astuto quanto discreto: conoscendo l’abitudine del ragazzo di sfogliare album di foto che ritraggono anche la madre scomparsa, decide di inserire dei bigliettini al suo interno, chiedendogli di toglierli se letti e, quindi, graditi.
In questo modo, Maurizio de Giovanni riesce a romanzare il rapporto fra nuove generazioni e legalità, con un linguaggio diretto ed empatico, riassumendo l’amore paterno, i valori e la fiducia nelle giovani generazioni in una sorta di testamento morale.
Le tavole
Le tavole raffigurano, nell’inconfondibile stile pop di Lodola, carabinieri delle varie articolazioni dell’Arma e figure giovanili, nella versione cartacea delle “sculture luminose” che lo hanno reso celebre nel mondo.
Il calendario vuole valorizzare i giovani, bene inestimabile per tutti e investimento prezioso per il futuro del Paese, richiamando una delle principali attività preventive svolta dall’Arma a loro favore: gli incontri nelle scuole sulla “Cultura delle legalità” che ambiscono a promuovere conoscenza della legge e cultura civica.
Un’opportunità unica di cui far tesoro per sviluppare nelle giovani generazioni la sensibilità verso le tematiche sociali più avvertite, della legalità e dei temi ambientali, e accrescere la consapevolezza del proprio prezioso ruolo per la crescita sociale, economica e democratica del Paese.
Il calendario
La grande curiosità che suscita il Calendario Storico dell’Arma, oggi giunto a una tiratura di 1.200.000 copie e tradotto in otto lingue straniere (inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo) oltre che in sardo e friulano, è una chiara dimostrazione della stima e della gratitudine da parte della comunità. L’elevato significato dei suoi contenuti ne fanno un oggetto apprezzato, ambito e presente tanto nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro quanto nelle scuole e nei luoghi di aggregazione sociale, quasi a testimonianza del fatto che “accanto ad ogni cittadino c’è un Carabiniere”.
La pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 92esima edizione, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia.
Oltre al Calendario, è stata pubblicata anche l’edizione 2025 dell’Agenda la cui opera rappresenta la continuità editoriale del Calendario, riportando le storie di De Giovanni come apertura di ogni singolo mese.