Un totale di 56 reperti culturali cinesi perduti sono stati restituiti dall'Italia, ha annunciato oggi l'Amministrazione nazionale del patrimonio culturale della Cina. La restituzione segna un altro successo nella cooperazione tra la Cina e l'Italia nell'ambito dell'accordo bilaterale volto a prevenire l'importazione e l'esportazione illegali di reperti culturali, ha osservato l'amministrazione. Questo segue il precedente rimpatrio di 796 reperti culturali cinesi dall'Italia nel marzo 2019. Nei mesi di ottobre 2022 e aprile 2024, i Carabinieri italiani hanno notificato alla Cina il sequestro di un totale di 56 reperti culturali cinesi sospetti. Dopo aver ricevuto queste informazioni, l'Amministrazione nazionale del patrimonio culturale della Cina ha fornito pareri dettagliati di identificazione e relazioni di base legale alle autorità italiane. Attraverso canali diplomatici, la Cina ha ufficialmente richiesto la restituzione di questi reperti. L'Italia ha successivamente deciso di restituire i 56 artefatti sopra menzionati. Si è scoperto che la maggior parte dei reperti era stata dissotterrata nelle province di Gansu, Qinghai e Shaanxi in Cina. Nel contesto degli accresciuti sforzi della Cina per recuperare i reperti culturali perduti all'estero, più di 2.100 esemplari o set di artefatti sono stati riportati indietro con successo negli ultimi 12 anni.

Pechino, 09 nov 15:09 – (Xinhua) – Un totale di 56 reperti culturali cinesi perduti sono stati restituiti dall’Italia, ha annunciato oggi l’Amministrazione nazionale del patrimonio culturale della Cina.

La restituzione segna un altro successo nella cooperazione tra la Cina e l’Italia nell’ambito dell’accordo bilaterale volto a prevenire l’importazione e l’esportazione illegali di reperti culturali, ha osservato l’amministrazione.

Questo segue il precedente rimpatrio di 796 reperti culturali cinesi dall’Italia nel marzo 2019.

Nei mesi di ottobre 2022 e aprile 2024, i Carabinieri italiani hanno notificato alla Cina il sequestro di un totale di 56 reperti culturali cinesi sospetti.

Dopo aver ricevuto queste informazioni, l’Amministrazione nazionale del patrimonio culturale della Cina ha fornito pareri dettagliati di identificazione e relazioni di base legale alle autorità italiane.

Attraverso canali diplomatici, la Cina ha ufficialmente richiesto la restituzione di questi reperti. L’Italia ha successivamente deciso di restituire i 56 artefatti sopra menzionati.

Si è scoperto che la maggior parte dei reperti era stata dissotterrata nelle province di Gansu, Qinghai e Shaanxi in Cina.

Nel contesto degli accresciuti sforzi della Cina per recuperare i reperti culturali perduti all’estero, più di 2.100 esemplari o set di artefatti sono stati riportati indietro con successo negli ultimi 12 anni. (Xin)

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