Il museo d’arte urbana a cielo aperto di Brescia inizia a prendere forma: dopo gli interventi di Luca Font e Demsky, un nuovo capitolo si aggiunge con l’arrivo Joys, noto urban artist.

Con il progetto “YARDA”, Joys regala alla città un’opera che si sviluppa su due binari: un treno d’arte che diventa una vera e propria tela in corsa e un murale su uno degli edifici principali del deposito di Via Magnolini. Caratterizzato dalle sue inconfondibili geometrie, “YARDA” prende forma sia sul treno della metro, decorato esternamente per portare l’arte in movimento attraverso la città, sia sulla facciata del deposito, arricchita da tonalità di verde che si fondono con l’architettura circostante.

Un nuovo intervento artistico che prosegue il dialogo tra contemporaneo, patrimonio e spazio pubblico avviato durante l’anno di Brescia Bergamo Capitale della Cultura, integrando l’arte nel paesaggio urbano e offrendo ai cittadini una prospettiva nuova e “in movimento” dei linguaggi artistici contemporanei.

“Yard” nel gergo dei writer rappresenta un luogo di incontro e di creazione artistica, ma è anche un ambiente simbolico che esprime la sfida di “marcare il territorio” e lasciare un segno visibile in luoghi urbani molto frequentati. La terminazione “A” dona al termine l’accezione dello slang italiano che naturalizza il termine inglese, e con questo termine l’Artista vuole creare un ponte con la cultura storica del graffitismo nella sua accezione più autentica, collegandolo ai più contemporanei sviluppi ed evoluzioni come ben attestano le opere create.

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