Altri tagli in vista per il trasporto pubblico bresciano. La denuncia arriva dalla Loggia, con una serie di calcoli e valutazioni basate sul bilancio di previsione licenziato dalla Giunta regionale. Si parte però, all’opposto da un aumento del Fondo nazionale dedicato che non si riverserà sul nostro territorio.

Nel 2025 la fetta del fondo spettante alla Lombardia dovrebbe crescere di circa 28,8 milioni di euro. “Ci si dovrebbe dunque attendere che, nel bilancio 2025 di Regione Lombardia, vengano immesse maggiori risorse. In realtà non sarà così” scrive la Loggia.

Stando agli incartamenti infatti, le cifre autonome a livello generale scenderanno di oltre 22 milioni per il ferro e di quasi 63 milioni per il trasporto pubblico locale. In tutto, considerato l’autmento dei fondi centrali, l’Amministrazione del capoluogo stima una sforbiciata di 56,2 milioni di euro.

A seconda di come il taglio verrà modulato tra “ferro” e “gomma”, ciò potrebbe comportare per l’Agenzia del TPL di Brescia (che nel riparto tra le Agenzie lombarde pesa il 9,24% delle risorse destinate ai servizi di TPL) una riduzione di risorse tra i 3,14 e i 5,19 milioni. Per il trasporto urbano significa un ammanco fra 1,04 e 1,73 milioni.

“Dunque – conclude la Loggia – al milione di euro annuo che la legge di stabilità nazionale prevede di tagliare per la gestione della metropolitana di Brescia per il prossimo triennio, si aggiunge un ulteriore taglio regionale per la rete dei servizi bus urbani ed extraurbani della nostra provincia tra i 3 e i 5 milioni di euro per il 2025”.

Il commento di Moraschini

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Provincia Emanuele Moraschini, attraverso una breve nota stampa in cui ha annunciato la volontà di aprire un confronto con Comune e Regione.

“Una situazione molto critica che va affrontata con urgenza – ha detto Moraschini – Questo taglio penalizzerà le famiglie bresciane, i lavoratori e i dipendenti delle Agenzie. Penso anche alle aree montane – ha aggiunto – che saranno i primi a pagare disservizi che una provincia come la nostra non si può permettere”.