Ergastolo confermato in appello. I giudici della Corte d’Assise di Brescia hanno accolto la richiesta della pubblica accusa nel procedimento di secondo grado per l’omicidio di Temù dell’8 maggio 2021.
Per quello che ormai è stato ribattezzato il “trio criminale”, formato dalle due figlie della vittima Paola e Silvia Zani, e dal compagno di una di loro, Mirto Milani, è stata confermata la sentenza pronunciata al termine del primo grado di giudizio.Fine pena mai per tutti i tre imputati.
“La conferma della sentenza di primo grado è l’unica conclusione per rendere giustizia ad una donna uccisa, ricordata ingiustamente per aver tentato di uccidere le figlie” aveva detto il aula l’avvocato generale di Brescia, chiedendo la conferma della condanna.
“Le due ragazze hanno accusato falsamente la madre di volerle uccidere. Bisogna tenerne conto – aveva aggiunto il legale – E hanno premeditato l’omicidio procurandosi malta, tute da imbianchino scavando ben due buche per seppellire il cadavere. Silvia e Mirto hanno anche avuto il tempo di convincere Paola a partecipare al piano”.