Pechino, 02 dic 14:13 – (Xinhua) – Diverse scoperte, tra cui i resti di una porta della città di Zhongdu, capitale della dinastia Jin (1115-1234) a Pechino, sono stati presentati sabato dall’Istituto di ricerca archeologica di Pechino durante una conferenza stampa.
Tali resti, rinvenuti per la prima volta, forniscono un prezioso riferimento per comprendere l’assetto dell’antica città.
“Gli scavi di quest’anno hanno portato alla luce i resti della porta Duanli, la porta sud-occidentale della città esterna della capitale Jin. Si tratta anche di una rara struttura architettonica su larga scala ben conservata”, ha dichiarato Ding Lina, ricercatrice dell’istituto.
Zhongdu è stata la capitale Jin per oltre sei decenni nel periodo di massimo splendore della dinastia, per poi essere abbandonata verso la fine della dinastia Yuan (1271-1368).
“In precedenza, la nostra conoscenza di Zhongdu si basava su documenti e reperti archeologici sparsi. L’assenza di punti di riferimento come porte e strade rendeva incompleta la nostra comprensione”, ha dichiarato Guo Jingning, direttore dell’istituto.
Oltre alla porta della città, gli archeologi hanno portato alla luce numerosi resti della città esterna di Zhongdu, tra cui mura cittadine, fossati e canali di scolo, oltre a ceramiche, oggetti di porcellana, mattoni e piastrelle.
Progressi significativi sono stati compiuti anche nella ricerca archeologica sulla sezione Jiankou della Grande Muraglia a Pechino. In particolare, gli archeologi hanno esaminato ulteriormente il suo layout, le forme architettoniche, i materiali e le tecniche di costruzione.
Secondo Shang Heng, bibliotecario di ricerca associato dell’istituto, le scoperte includono la più antica stele trovata finora nella sezione di Jiankou, che offre importanti informazioni sulla costruzione e sull’evoluzione della Grande Muraglia. (Xin)
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