Sarebbero stati tre giovani a macchiare il centro storico di Brescia con decine di svastiche la scorsa settimana. In particolare si tratterebbe di due ragazzi di 26 e 24 anni, di cui uno di origine pakistana, insieme a una terza persona non ancora identificata. I due ragazzi, messi alle strette dagli agenti della Questura, hanno ammesso le loro responsabilità aggiungendo però di aver commesso questi gesti poiché ubriachi e senza fini politici.

Sono bastati quindi pochi giorni di indagini della Digos per rintracciare i responsabili di un gesto che ha profondamente scosso la città e che, unitamente alla risposta al corteo di estrema destra del 13 dicembre, ha mobilitato migliaia di persone nel tardo pomeriggio di venerdì.

I fatti risalgono a mercoledì 18 dicembre quando, al risveglio, i bresciani hanno trovato diverse svastiche di colore nero sulle mura esterne del liceo Gambara, su una fontana fra via Trieste e via Gabriele Rosa e sul monumento della Bella Italia di piazza Loggia a pochi metri dalla stele che ricorda la strage del 1974. Alcune svastiche erano state scoperte poco lontano, ai giardini Oriana Fallaci di corso Magenta.

Gli agenti, per giungere a questo esito, si sono serviti delle immagini delle telecamere di videosorveglianza sia pubbliche che private. A vergare materialmente le svastiche sarebbe stato il più giovane, sempre affiancato dagli altri due. Ora i sospettati sono accusati di imbrattamento, aggravato in quanto commesso su beni pubblici e beni culturali e perché connotato dalle finalità di discriminazione razziale e per avere diffuso idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale.