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“Ci fa piacere che l’amministrazione abbia avviato il Piano Ambiente e Clima e l’Agenda Brescia 2050, ma non abbiamo capito come i due percorsi si intrecciano e sovrappongono. Siamo in attesa di essere coinvolti come Associazione”.

Legambiente Brescia torna pungolare la Loggia e lancia l’allarme, “sono già passati due anni di Giunta Castelletti. Un anno serve per l’applicazione di questi piani, si rischia di andare fuori tempo massimo”.

Legambiente torna quindi sulle proprie proposte e incalza la Giunta Castelletti su temi come energia, rifiuti, mobilità e ascensore in castello.

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Le proposte di Legambiente

ENERGIA

1 – riduzione della quantità di rifiuti Conferiti al TU e trasparenza nei dati forniti da A2A

Sappiamo dai dati forniti da A2A che la quantità di rifiuti in ingresso al TU (circa 730.000 t/anno) è sovrabbondante per garantire l’energia termica necessaria alla rete di teleriscaldamento per almeno 8 mesi all’anno (metà marzo-metà novembre) e che almeno 1/3 dei rifiuti nei fatti è destinata alla sola produzione di energia elettrica. Il programma dell’attuale maggioranza prevede una riduzione dei rifiuti bruciat, ma al momento no si hanno notizie in merito.

Fra l’altro A2A deve ancora dar corso al disposto del d.lgs. 199/2021 che obbliga i gestori delle reti di teleriscaldamento servite da impianti di combustione dei rifiuti a dichiarare la % di materiale biogenico certifica in ingresso all’impianto in modo da determinare la quota rinnovabile
dell’energia prodotta. Ricordiamo anche che sulla rete del teleriscaldamento pende la dichiarazione di un fattore di conversione anomalo che vanifica le certificazioni energetiche dei fabbricati (gran parte dei fabbricati collegati alla rete pur essendo energivori rientrano nelle classi energiche migliori A e B)

2- potenziamento del fotovoltaico pubblico e delle comunità energetiche rinnovabili

Dall’ultimo rapporto di Ecosistema Urbano il Comune di Brescia risultava nelle posizioni di coda quale proprietario di impianti fotovoltaici fra i Comuni italiani (87a posizione su 116 città). Brescia è anche uno dei Comuni capoluogo della Lombardia a non aver avviato una Comunità
Energetica Rinnovabile e il tempo sta scadendo

Investimenti importanti in questo campo sarebbero fondamentali almeno per rendere energeticamente autosufficiente l’istituzione Comune se non il Comune di Brescia nel suo insieme.

RIFIUTI

Il Comune di Brescia è l’unico Comune capoluogo di Provincia della Lombardia ad avere ancora cassonetti sulle proprie strade. La raccolta differenziata è ferma al 67,8% (che diventa il 55% effettivo a causa della cattiva qualità di ciò che finisce nei cassonetti in modo differenziato) e la quantità di rifiuti raccolti è ancora elevata ed pari a 163 kg/procapite.anno.

Ricordiamo che l’obiettivo fissato dalla Regione Lombardia per il 2027 (fra poche settimane) è di quota differenziata superiore all’ 80% con una quantità procapite di 85 kg/all’anno. Ci sembra che non ci sia possibilità di scelta se non quella di avviare entro quest’anno la raccolta porta a porta integrale con l’obiettivo di raggiungere in tempi stretti anche il PAP integrale con tariffa puntuale.

MOBILITÀ

Abbiamo già depositato il 24 maggio 2024 una petizione insieme con le associazioni aderenti alla rete Brescia al Passo coi Tempi, sottoscritta da 1000 elettori bresciani, contenente alcune proposte che in sintesi ricordiamo:

  • ZTL su tutto il centro storico
  • Parcheggio di piazza Vittoria riservato ai residenti e lavoratori del centro storico e a parcheggio protetto per biciclette (sul modello olandese)
  • tariffe agevolate per il trasporto pubblico con biglietti collettivi, biglietti scontati nelle ore serali/notturne e nelle giornate con supero dei limite di inquinamento dell’aria.

Ricordiamo che per evitare lo sperpero di soldi pubblici abbiamo presentato una petizione (12/02/2024) contro l’utilizzo di circa 9 milioni di € per la realizzazione di un ascensore per il castello. Abbiamo proposto l’utilizzo alternativo di bus navetta elettrici adatti per il trasporto di persone con difficoltà motorie il cui costo annuo (compresi gli ammortamenti) sarebbe pari o inferiore al costo annuo (€175000) di gestione dell’ascensore (se non verrà posto l’obbligo di presenza di personale sul posto).

Se il CC com’è probabile dovesse decidere per la sua realizzazione ci sembrerebbe assurdo non prevedere contestualmente l’istituzione di una ZTL perché l’uso dell’auto non faccia concorrenza all’ascensore.

Assistiamo ad un rallentamento nella realizzazione dei percorsi ciclabili previsti dal PUMS che dovrebbero essere potenziati con una adeguata segnaletica (bicipolitana) e campagne d’incoraggiamento all’uso della bicicletta in luogo dell’automobile.

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