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Due procolli d’intesa con al centro la sicurezza. Il primo riguarda la sicurezza e la sua percezione per chi viaggia e lavora sui mezzi del trasporto pubblico locale bresciano, il secondo guarda invece al futuro progetto del tram cittadino per ridurre il rischio di infortuni nei cantieri e scongiurare infiltrazioni mafiose.

Andando con ordine, il Prefetto ha sottolineato l’importanza dell’attività congiunta tra Prefettura, Provincia, Comune, Forze di Polizia, aziende di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, al fine di realizzare un primo strumento di intenti, congiunti e condivisi, volto a rafforzare la sicurezza nei mezzi di trasporto, sia per gli utenti che per i lavoratori, frequentemente vittime di intemperanze, sfociate talvolta in azioni violente.

Nel documento sono previsti per le parti sottoscrittrici diversificati impegni che vanno dalla progressiva introduzione di dispositivi di videosorveglianza sempre più tecnologici alle relative attività di formazione del personale. Le immagini raccolte sui mezzi e nelle stazioni saranno inoltre collegate in diretta con le sale operative della Forze di Polizia.

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È stato inoltre sottolineato come sui mezzi sia ormai presente il cosiddetto “pulsante rosso” che, se premuto dall’autista in caso di emergenza, allerta immediatamente la sala operativa dell’azienda di trasporto. A quel punto l’operatore, qualora ravisi la necessità di un intervento delle Forze dell’ordine, si occuperà di chiamare il 112.

Per quanto riguarda la realizzazione del tram T2, progetto per cui è previsto un impegno finanziario che supera i 400 milioni di euro, è stata istituita una cabina di regia in seno alla Prefettura allo scopo di effettuare un monitoraggio congiunto e una valutazione complessiva della situazione o di specifiche problematiche di rilievo in relazione a possibili infiltrazioni mafiose.

Il faro è però puntato anche sulla tutela dei lavoratori che materialmente dovranno costruire un’infrastruttura diffusa sul territorio, per una linea che sarà quasi di 12 chiloometri. Questo rende le cose ancor più complicate poiché non si parla di un unico grande cantiere, ma di tanti cantieri sparsi per la città. Tutti i firmatari hanno ribadito la volontà di porre attenzione a un tema più che mai attuale, ipotizzando anche l’obiettivo di “zero infortuni mortali e gravi” che, se raggiunto, al termine potrebbe essere ricordato con una targa.

L’intervista

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