Sblocco della nomina del Commissario straordinario e risorse sul territorio. La sindaca della città Laura Castelletti è tornata a ribadire questi due concetti dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza con la quale la Cassazione ha stabilito che Livanova dovrà risarcire Brescia con 250 milioni di euro per l’inquinamento della Caffaro.
“Una notizia che aspettavamo e che rende ancora più urgente la conferma del Commissario Straordinario, il cui mandato, scaduto, non è stato ancora rinnovato – ha scritto Castelletti in una nota, aggiungendo di aver avviato le interlocuzioni con i vari livelli istituzionali – La nomina, già firmata dai ministri competenti Pichetto Fratin e Giorgetti, è incagliata nelle maglie della burocrazia romana, ma va assolutamente sbloccata”.
Una nomina quantomai necessaria in una fase di svolta. Dopo anni di impegno infatti, a fine mese le opere per la bonifica dell’ex sito produttivo entreranno nel vivo.
Per quanto riguarda le risorse Castelletti si ripete augurandosi che rimangano sul territorio. “L’inquinamento causato dalla Caffaro non si ferma al confine dell’azienda, ma tocca aree agricole, orti e giardini privati, i cui proprietari hanno diritto di essere risarciti” ha spiegato.
Per distribuire risorse pubbliche ai privati sorge però un problema di legittimità da superare con soluzioni tecnico legislative. Quindi la richiesta della Sindaca al Ministro di un tavolo apposito, con la presenza della Regione, per riuscire a garantire i fondi alla città.
Il commento di Maione
Sulla sentenza è intervenuto anche l’assessore reigonale all’Ambiente Giorgio Maione: “È un’ottima notizia per Brescia. Ora tutte le istituzioni devono lavorare unite per garantire che le risorse siano a disposizione del territorio nel più breve tempo possibile – ha fatto sapere – Mi rendo disponibile anche a chiedere che vengano fatti passi normativi per aiutare i privati che hanno subito danni ambientali. Ringrazio il ministro Pichetto Fratin per la determinazione con cui sta affrontando la vicenda del Sito di interesse nazionale e con cui ha seguito il contenzioso”.
“Auspico – prosegue Maione – che questa sentenza possa portare anche a sbloccare ulteriori risorse per la bonifica della Vallosa. Ora attendiamo la conferma formale della nomina del commissario, atto già siglato dal Governo, e poi convocherò immediatamente il tavolo Caffaro, organo tecnico e politico in cui sono coinvolti tutti gli enti e che in questi due anni ha consentito di imprimere al procedimento di bonifica una accelerazione che la città aspettava da tempo”.