
“Ricordo ogni momento difficile che abbiamo vissuto”. Così il vicepresidente del Consiglio regionale Emilio Del Bono negli studi di Èlive, durante l’ultima puntata di Prisma, in merito ai primi giorni della pandemia Covid. Giorni di paura per ciò che non si conosceva ancora, per un futuro che pareva incerto e che Del Bono ha vissuto in prima persona in quanto Sindaco di Brescia.
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Ricordi scaturiti da un video registrato nella sua abitazione per tutti i bresciani. Era il marzo del 2020, Bergamo aveva già conosciuto il dramma delle morti e Brescia le avrebbe conosciute nei giorni a venire. Del Bono si rivolgeva ai suoi cittadini annunciando che i Sindaci delle città capoluogo e la Giunta regionale avevano chiesto al Governo una forte restrizione delle occasioni di socialità. Era solo il preludio di quello che, in breve tempo, sarebbe diventato il primo lockdown nazionale.
“Ci sono dei momenti nella storia in cui devi decidere la rotta, non puoi stare nel mezzo – racconta Del Bono – E quelli furono i giorni un cui decidemmo che bisognava ridurre l’espansione del contagio ed evitare che altri territori pagassero il prezzo che aveva già pagato Bergamo e stavamo pagando noi”.
“Se non ci fosse stato il lockdown il prezzo che avremmo pagato di vite umane e sofferenze, di persone che oggi piangerebbero i loro cari sarebbe stato molto più alto” ha aggiunto, sottolineando come in quella fase anche la politica ha saputo rotrovare l’unità di fronte a una tragedia tanto grande.
“Non mi pento di aver suggerito quella decisione – ha spiegato ancora Del Bono – Ricordo che in un anno circa sono morti 1.200 persone in più rispetto a quelle che statisticamente sono morte nella nostra città. E in una città di 200mila abitanti sono tantissime”.