Danze sul tema della fenice, recite di antichi classici cinesi e spettacoli di doppiaggio del cartone cinese "Ne Zha"... Ieri, decine di studenti italiani di un convitto di Roma hanno mostrato la loro passione per la lingua e la cultura cinesi attraverso una serie di spettacoli. L'evento, intitolato "Celebrare la primavera", è stato organizzato dal liceo internazionale Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Roma, che offre corsi di scienze in cinese e un programma di studio a lungo termine in Cina. Questo gala annuale offre agli studenti una piattaforma per dimostrare i loro progressi in cinese ed esprimere i loro talenti unici. Rosso Sgroi, studente del quinto anno di liceo, ha interpretato il ruolo del Re Scimmia in una breve rappresentazione teatrale. Il suo cinese fluente e la sua vivace interpretazione hanno suscitato risate e applausi calorosi da parte del pubblico. Il ragazzo ha raccontato di essere profondamente appassionato della cultura cinese Wuxia, o narrativa di eroi marziali, e della letteratura cinese classica. "Ho superato l'HSK 6 (il livello più alto dell'esame standard di conoscenza del cinese) e mi sono iscritto a diverse università cinesi", ha riferito Sgroi a Xinhua. "Spero di specializzarmi nel settore aerospaziale perché negli ultimi anni la Cina ha compiuto notevoli progressi in quest'industria. Studiare questa tecnologia in Cina sarà fondamentale per il mio futuro". Il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Roma ha introdotto il suo programma di cinese nel 2009. Dal 2010, più di 1.500 studenti hanno visitato la Cina attraverso i campi estivi. Nel 2014, la scuola ha istituito un programma di studio a lungo termine nel Paese. Nel corso degli anni, la scuola ha formato molti studenti che non solo possiedono una solida conoscenza della lingua cinese, ma mostrano anche notevoli capacità di comunicazione interculturale e una prospettiva globale. Li Xiaoyong, incaricato d'affari ad interim presso l'Ambasciata cinese in Italia, ha affermato nel suo discorso che lo spirito dell'esploratore italiano Marco Polo, il suo coraggio di esplorare il mondo, la sua apertura nell'abbracciare culture diverse e il suo calore nello stringere amicizia con gli stranieri, è necessario oggi più che mai. "Il programma di cinese della scuola ha dimostrato una chiara visione a lungo termine fin dal suo inizio, mentre osservavamo il cinese che sta diventando una lingua sempre più importante nel mondo di oggi", ha dichiarato Federico Masini, presidente e direttore dell'Istituto Confucio dell'Università La Sapienza di Roma, nel suo discorso prima del gala. Lungo il corridoio del liceo, alle pareti è esposta un'affascinante serie di dipinti, calligrafie, poster e fotografie legate alla lingua cinese, la maggior parte dei quali sono opere di studenti. La scuola dispone di una biblioteca cinese che offre una collezione di libri e materiali di studio sia per insegnanti che per studenti. Attività come l'apprendimento delle arti marziali e la cerimonia cinese del tè sono popolari tra gli studenti, favorendo una ricca atmosfera culturale cinese tra i giovani italiani. "Alcuni potrebbero sostenere che la globalizzazione non è più rilevante oggi, ma il continuo interesse di molti giovani italiani nell'imparare il cinese e nello studiare in Cina è una forte testimonianza della costante influenza della globalizzazione", ha riferito Masini a Xinhua in un'intervista. L'uomo ha espresso la speranza che un maggior numero di studenti italiani ed europei visitino la Cina e studino nel Paese, arricchendo ulteriormente gli scambi culturali e lo sviluppo delle competenze tra i giovani cinesi ed europei.

Roma, 09 apr 14:39 – (Xinhua) – Danze sul tema della fenice, recite di antichi classici cinesi e spettacoli di doppiaggio del cartone cinese “Ne Zha”… Ieri, decine di studenti italiani di un convitto di Roma hanno mostrato la loro passione per la lingua e la cultura cinesi attraverso una serie di spettacoli.

L’evento, intitolato “Celebrare la primavera”, è stato organizzato dal liceo internazionale Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Roma, che offre corsi di scienze in cinese e un programma di studio a lungo termine in Cina. Questo gala annuale offre agli studenti una piattaforma per dimostrare i loro progressi in cinese ed esprimere i loro talenti unici.

Rosso Sgroi, studente del quinto anno di liceo, ha interpretato il ruolo del Re Scimmia in una breve rappresentazione teatrale. Il suo cinese fluente e la sua vivace interpretazione hanno suscitato risate e applausi calorosi da parte del pubblico. Il ragazzo ha raccontato di essere profondamente appassionato della cultura cinese Wuxia, o narrativa di eroi marziali, e della letteratura cinese classica.

“Ho superato l’HSK 6 (il livello più alto dell’esame standard di conoscenza del cinese) e mi sono iscritto a diverse università cinesi”, ha riferito Sgroi a Xinhua. “Spero di specializzarmi nel settore aerospaziale perché negli ultimi anni la Cina ha compiuto notevoli progressi in quest’industria. Studiare questa tecnologia in Cina sarà fondamentale per il mio futuro”.

Il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Roma ha introdotto il suo programma di cinese nel 2009. Dal 2010, più di 1.500 studenti hanno visitato la Cina attraverso i campi estivi. Nel 2014, la scuola ha istituito un programma di studio a lungo termine nel Paese. Nel corso degli anni, la scuola ha formato molti studenti che non solo possiedono una solida conoscenza della lingua cinese, ma mostrano anche notevoli capacità di comunicazione interculturale e una prospettiva globale.

Li Xiaoyong, incaricato d’affari ad interim presso l’Ambasciata cinese in Italia, ha affermato nel suo discorso che lo spirito dell’esploratore italiano Marco Polo, il suo coraggio di esplorare il mondo, la sua apertura nell’abbracciare culture diverse e il suo calore nello stringere amicizia con gli stranieri, è necessario oggi più che mai.

“Il programma di cinese della scuola ha dimostrato una chiara visione a lungo termine fin dal suo inizio, mentre osservavamo il cinese che sta diventando una lingua sempre più importante nel mondo di oggi”, ha dichiarato Federico Masini, presidente e direttore dell’Istituto Confucio dell’Università La Sapienza di Roma, nel suo discorso prima del gala.

Lungo il corridoio del liceo, alle pareti è esposta un’affascinante serie di dipinti, calligrafie, poster e fotografie legate alla lingua cinese, la maggior parte dei quali sono opere di studenti.

La scuola dispone di una biblioteca cinese che offre una collezione di libri e materiali di studio sia per insegnanti che per studenti. Attività come l’apprendimento delle arti marziali e la cerimonia cinese del tè sono popolari tra gli studenti, favorendo una ricca atmosfera culturale cinese tra i giovani italiani.

“Alcuni potrebbero sostenere che la globalizzazione non è più rilevante oggi, ma il continuo interesse di molti giovani italiani nell’imparare il cinese e nello studiare in Cina è una forte testimonianza della costante influenza della globalizzazione”, ha riferito Masini a Xinhua in un’intervista.

L’uomo ha espresso la speranza che un maggior numero di studenti italiani ed europei visitino la Cina e studino nel Paese, arricchendo ulteriormente gli scambi culturali e lo sviluppo delle competenze tra i giovani cinesi ed europei. (Xin)

 © Xinhua