Bruno Lorandi: domani a Venezia l’ora della verità sull’ergastolo ricevuto
Quello di domani per Bruno Lorandi, condannato all’ergastolo in via definitiva per l’omicidio della moglie Clara Bugna, è l’ultimo treno, l’ultima speranza di poter tornare in libertà. L’udienza, in corte d’appello, per l’ex marmista di Nuvolera è stata stata fissata da tempo. Sale l’attesa per le argomentazioni raccolte dall’avvocato Gabriele Magno, difensore di Lorandi, pronte ad essere esposte. L’avvocato Magno ha infatti depositato in procura a Brescia una denuncia e gli atti da tempo sono stati trasmessi proprio a Venezia. La difesa di Lorandi si aspetta che anche dalla procura veneziana possano arrivare elementi a sostegno della tesi in base alla quale Lorandi è innocente e non ha ucciso la moglie. Bruno Lorandi è già stato assolto una volta, in ogni grado di giudizio, nei processi per l’omicidio del figlioletto Cristian. Ora si ritroverà un’altra volta davanti ai giudici. Nell’udienza di domani si dovrebbe assistere comunque ad un colpo di scena. Riguarderebbe una delle due persone che vengono indicate nelle indagini difensive per riaprire il processo. In particolare si tratterebbe di una nuova prova sul ferro da stiro che secondo Lorandi la moglie avrebbe usato prima di essere uccisa, quando lui era già uscito per andare all’ultimo giorno di lavoro, prima della pensione. Per la decisione un’ipotesi non improbabile è quella della riserva. Non è escluso che nell’udienza di domani potrebbe prendere la parola proprio Bruno Lorandi per dichiarazioni spontanee.
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