La Procura di Brescia continua il proprio iter verso la conferma delle accuse a carico di Fabrizio Pasini. Omicidio volontario e occultamento di cadavere sono le accuse mosse nei confronti dell’ex sindacalista in merito alla morte di Manuela Bailo, la 35enne di Nave brutalmente uccisa nella casa della madre di Pasini ad Ospitaletto con il corpo gettato in una cascina abbandonata di Azzanello al confine tra le province di Brescia e Cremona.
La versione fornita da Pasini, quella di una morte dovuta a una caduta dalle scale non è mai stata ritenuta credibile dalla procura di Brescia, convinta dell’omicidio volontario. Secondo l’autopsia la morte sarebbe dovuta a un taglio completo della carotide destra.
Ora però è il legale di Fabrizio Pasini, avvocato Pietro Paolo Pettenadu, a volere nuove risposte, nuovi accertamenti. Il difensore, attraverso una memoria, in cui chiede un’integrazione della perizia autoptica.
Quello che principalmente viene chiesto nella memoria difensiva riguarda le analisi anatomopatologiche che secondo la difesa mancano relativamente ai tagli alla gola.
Analisi che avrebbero permesso di stabilire, sempre secondo la difesa, se la vittima fosse ancora viva al momento dei tagli. Il legale ricorda poi che «le fratture sul corpo della vittima sono state considerabili compatibili con la caduta dalle scale».