E venne anche il sabato 25 maggio. Giornata di silenzio elettorale. E con un sospiro di sollievo, dire finalmente.

Un silenzio elettorale che sancisce la chiusura di una campagna elettorale non tanto incentrata sull’Europa che queste elezioni andrà a disegnare (e di fondamentale importanza per il futuro) ma dalle liti, quasi coniugali, dei due inquilini a palazzo Chigi. Settimane in cui ne abbiamo sentite di tutti i colori tra l’originale e l’incredibile.

Ma, alla vigilia del nostro voto italiano, nei Paesi europei che già hanno votato arrivano le prime sorprese, già in netta controtendenza rispetto a quanto abbiamo sentito in campagna elettorale.

L’Olanda già fa i conti con un risultato inaspettato, ovvero i laburisti che tornano il partito più votato e gli euroscettici che non sfondano.

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