Si conoscevano da diverso tempo, vent’anni. Filippo Vitiello, 34 anni e una barista di un bar a Nave di 39 anni. Filippo Vitiello è finito in manette a distanza di quasi sette mesi da quella notte di gennaio in cui, dopo una serata tra amici, ha cercato di strangolare la donna.
Filippo Vitiello è un operaio comunale nel centro della bassa Valtrompia, i carabinieri lo hanno raggiunto sabato 13 luglio per notificargli una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal tribunale di Brescia su richiesta del sostituto procuratore Marzia Aliatis.
Secondo le prime ricostruzioni, i due cittadini di Nave, si conoscevano da diversi anni, ma mai si sarebbero frequentati in passato. Vitiello avrebbe chiesto appuntamento all’amica per raccontarle le sue ultime delusioni amorose.
La donna accettò, ma dopo aver trascorso la serata in diversi locali, mentre si trovava in auto con il ragazzo nell’attraversamento della zona industriale di Collebeato, in direzione Nave, venne prima aggredita verbalmente, dopo essersi rifiutata di appartarsi; dopodiché, venne minacciata da Vitiello che le stinse le mani al collo cercando di strozzarla.
Coraggiosamente, la donna riuscì a liberarsi e a fuggire fino a casa grazie all’aiuto di un passante. Decise di non raccontare nulla alle forze dell’ordine, ma di limitarsi a degli sfoghi su Facebook, senza mai fare il nome di Vitiello.
Grazie a un amico della donna, che in seguito a diversi post ha avvertito i carabinieri, i militari hanno aperto l’indagine, la 39enne ha in seguito confermato tutto, aggiungendo il nome dell’aggressore. Ci vollero ben sette mesi prima che il lavoro degli inquirenti si tramutasse nell’ordinanza di custodia cautelare e prima che la giustizia, facesse il suo corso.