Nel piano dei controlli delle attività sanitarie, sociosanitarie e sociali dell’Ats di Brescia, emerge che a Brescia e in provincia si muore di tumore più che nel resto d’Italia. patologie del sistema circolatorio e cancro provocano da soli i due terzi di tutti i decessi, mentre i traumi e altre cause, portano ad una perdita di anni di vita molto più elevata.
In un anno, nel territorio dell’Ats che conta 164 Comuni e 1.176,653 assistiti, sono morte 10,755 persone, mentre gli anni di vita persi sono stati 32571. A livello comprensoriale, negli ultimi cinque anni si è registrata una mortalità generale più elevata in parte della Franciacorta e nella Bassa, mentre è diminuita in città, nell’hinterland e in parte nell’area del Garda.
Nello specifico, le neoplasie più rilevanti sono state quelle alle vie respiratorie: 442 decessi e 1817 pyll nei maschi, 181 decessi e 1064 pyll nelle donne. Il tumore al seno è la malattia con il maggiore impatto epidemiologico. Il tumore al fegato ha il tasso di mortalità più elevato rispetto anche al resto d’Italia.
I tumori del tessuto linfatico ed ematopoietico hanno portato a 216 decessi, con mortalità dei maschi del 50% in più rispetto alle donne. Al momento si registrano circa 7000-7500 casi di nuovi tumori l’anno. Negli adulti, sono più frequenti tra le donne fino ai 55 anni, mentre dopo i 65 anni, i tassi di incidenza nei maschi sono il doppio rispetto alle donne.
Nel 2018, hanno fatto ricorso al Pronto soccorso 148.556 persone: gli incidenti domestici e in altri luoghi chiusi, hanno rappresentato il 60% delle cause, seguiti dagli incidenti stradali e da quelli sul lavoro.