Una vicenda drammatica, quella che coinvolge una famiglia indiana, residente in città, e che è avvenuta nelle settimane di agosto. I genitori di una ragazzina, 16enne, contrari al suo fidanzamento con un connazionale 20enne, sono finiti sotto accusa per maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona e addirittura tortura.
Secondo le indagini, nell’ultimo incontro della coppia, i due ragazzi sarebbero stati sorpresi in strada dai genitori della 16enne, che furibondi, gli avrebbero trascinati in casa tirati per i capelli e chiusi a chiave nell’appartamento di famiglia.
Quello che, secondo le indagini svolte dalla procura ordinaria e dalla procura minorile, sarebbe successo in casa, è frutto di un piano più volte minacciato. Inizialmente, la figlia è lasciata in disparte, è infatti il suo ragazzo a essere più volte preso a bastonate, come poi dimostrato da lui stesso al momento della denuncia.
Ma non è tutto, il 20enne è stato costretto dal padre di famiglia, a sedersi su una sedia, mentre l’uomo con un cavo spellato collegato alla rete, lo fa percorrere dalla corrente per oltre due ore. Seconda la procura, la tortura sarebbe stata prima sperimentata sulla figlia, per capire la potenzialità.
La ragazzina, dopo essere stata chiusa in casa, riesce a denunciare il tutto chiamando i carabinieri, che sono immediatamente intervenuti. I genitori, sono stati iscritti nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Maria Cristina Bonomo, che ha poi trasmesso gli atti ai colleghi che si occupano dei soggetti deboli.
Al momento i due coniugi sono a piede libero perché non sono stati sorpresi in flagranza di reato, il fidanzatino ha confermato quanto detto dalla 16enne, le indagini ora proseguono per capire se al piano violento fossero coinvolti altri membri della famiglia.