Comincia a delinearsi con maggiori dettagli la strada per rilanciare Alitalia, la compagnia di bandiera che, nelle intenzioni del governo e grazie al “pit stop” imposto dall’emergenza coronavirus, potrà ripartire alla pari con gli altri competitor internazionali e pronta a dare battaglia anche con nuove rotte ed una flotta rinnovata. In attesa di nuove possibili alleanze strategiche. A delineare quello che sarà il futuro di Alitalia, e in parte dell’intero sistema del trasporto aereo in Italia, sono stati questa mattina il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, ed il titolare dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nel corso di una lunga audizione davanti alla commissione Trasporti della Camera. Un’audizione in cui, innanzitutto, il ministro De Micheli ha ribadito, più volte, che nell’idea del governo per Alitalia “non c’è una compagnia mignon o low cost” ma un soggetto che “sappia stare sul mercato con una dimensione che glielo consenta”.
Attenzione dunque alla tutela dei posti di lavoro ma anche ad un rilancio della compagnia che, come assicurato dal ministro Patunelli, “non vuol dire uno smembramento” anche perché “il futuro di Alitalia accomuna tutto il governo” al cui interno “non ci sono divisioni”. Ad entrare più nel dettaglio del nuovo piano industriale è stata poi la ministra De Micheli che, dopo aver fatto riferimento al “pit stop” dovuto all’emergenza internazionale, ha parlato di “un nuovo investimento in aeromobili specie per il lungo raggio”; della necessità di “ridisegnare il network nell’ottica dell’efficienza, investendo sulle rotte internazionali anche sviluppando nuove destinazioni” senza dimenticare “un riposizionamento” sul mercato, con la possibilità “di future nuove sinergie industriali”.
Fondamentale poi “l’hub di Fiumicino che resterà strategico” ed “un investimento sul lungo raggio a Malpensa”. Accanto a questo ci saranno “investimenti per il trasporto merci rientrando in questo mercato abbandonato negli anni passati”. Di certo, come ribadito dal ministro, la parola d’ordine per la nuova compagnia sarà “la discontinuità. La nuova società partirà da zero con un progetto di sviluppo e di rilancio” ed i tre miliardi già stanziati sono “un investimento per il paese”. Ciò che invece il ministro ha voluto seccamente smentire è la possibilità che la nuova Alitalia possa acquisire Air Italy, società che oggi in mano ai commissari liquidatori. “Non ho mai detto – ha ribadito la ministra – che Alitalia si sarebbe comprata Air Italy”. Più fattibile invece che “che alcuni asset in mano della liquidazione potrebbero diventare interessanti” per la nuova compagnia di bandiera. Una questione su cui si saprà di più nei prossimi giorni perché, ha assicurato il ministro Patuanelli, “il governo sta accelerando”.
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