Si scorge la linea del traguardo in fondo alla querelle ministeriale sul bonus mobilità, il contributo fino a 500 euro per l’acquisto di biciclette, monopattini elettrici & Co. con il quale il governo ha indirizzato verso un sentiero “dolce” l’uscita dall’emergenza sanitaria. Da tempo i consumatori aspettano il portale del Ministero dell’Ambiente che deve dare concretezza al bonus, che copre fino al 60% delle spese sostenute dal 4 maggio al 31 dicembre o in forma di rimborso (per chi ha già comprato) o con un voucher elettronico per i futuri acquisti. Peccato che il decreto Rilancio abbia fatto in tempo ad esser convertito dal Parlamento, i fondi per coprire la misura siano stati integrati fino a 210 milioni, i negozi siano presi d’assalto ma dell’applicazione non si sia ancora vista traccia.
Il decreto interministeriale attuativo del bonus si è impantanato nella lite tra ministri per il documento da produrre per accedere al rimborso. All’Ambiente volevano la fattura, al Mit facevano muro limitandosi allo scontrino. I tecnici del ministro Costa, però, temevano che così facendo si aprissero praterie ai furbetti del bonus: anche chi avesse comprato accessori, abbigliamento e via dicendo in un negozio sportivo avrebbe potuto chiedere lo sconto. Considerando che già la misura non prevede limiti di reddito, il rischio di vedere finire i soldi in tasche sbagliate era alto.
Alla fine, fanno sapere dal Ministero dell’Ambiente, la diga del Mit è caduta e si è trovata la mediazione con lo “scontrino parlante”, il documento che specifica la natura dei beni acquistati e riporta il codice fiscale del compratore: come per le spese in farmacia da portare in detrazione nel 730. La mediazione per il testo attuativo è stata – dopo quasi un mese di tira e molla – raggiunta, confermano al Mit. Tutto finito? Restano altri passaggi da fare: incassato l’ok del garante della Privacy, è la volta della vidimazione finale del testo al Mef e alla Conferenza unificata: l’obiettivo dell’Ambiente è arrivare in Gazzetta Ufficiale al massimo in dieci giorni. A quel punto ce ne sarebbero altri 60 per mandare online il portale, ma l’indicazione che arriva dal dicastero è di uscire nell’arco di un mese.
Il rischio sarebbe allora un clickday ferragostano. Per evitare le corse, il portale dovrebbe dare la priorità a chi chiede il rimborso (quindi ha già effettuato l’acquisto), tenendo in ‘sala d’attesa’ coloro che vorranno scaricare il voucher per usarlo per futuro shopping. Resta il dubbio: basteranno i soldi? A giugno Confindustra Ancma stimava un andamento delle vendite di biciclette, dalla riapertura di maggio, in crescita del 60% sul 2019. In poche settimane dopo il lockdown sono andate in fumo le scorte e sono stati venduti 540 mila pezzi, tanto che la produzione ha faticato a star dietro al ritmo della domanda: in molti casi le forniture dipendono dalla componentistica asiatica, bloccata anch’essa per il Covid. Tenendo presente che il prezzo medio di vendita delle bici tradizionali è di 400 euro, solo quel boom iniziale potrebbe valere circa 130 milioni di incentivi. Senza includere nel conteggio le e-bike, i monopattini e tutti gli altri mezzi (o servizi in sharing) ammessi. “Il trend di crescita delle vendite è rimasto forte, seppure abbia fisiologicamente rallentato rispetto ai picchi del primo mese”, conferma Piero Nigrelli, direttore del settore ciclo di Ancma. “Le bici stanno tornando nei negozi e dai clienti arriva chiara la voglia di cambiamento, con un grande apprezzamento per le elettriche”. Per evitare di ritrovarsi a corto di risorse, il ministro Costa avrebbe ‘prenotato’ al Tesoro lo stanziamento – con la prossima legge di Bilancio – di fondi retroattivi per coprire le eventuali domande scoperte.
Nel frattempo qualcuno ha approfittato dell’impasse e dell’interesse del pubblico: è stato lo stesso dicastero dell’Ambiente a segnalare la presenza di applicazioni “Bonus mobilità 2020” scaricabili dalle piattaforme più diffuse, con tanto di countdown per scaricare il voucher. Un inganno “perché l’unico canale per ottenere il bonus sarà quello attivato dal ministero sul proprio sito”.