Nel caso in cui altre Regioni dovessero entrare in zona arancione o rossa, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha spiegato che nel nuovo decreto Ristori è “inserito un fondo apposito, proprio per erogare nuove risorse da destinare a Regioni che dovessero peggiorare il proprio livello di rischio”. In un’intervista a “Il Corriere della Sera” ha poi aggiunto: “Abbiamo elevato gli indennizzi perché ci siamo resi conto che quelli erogati per il lockdown di primavera non sono stati sufficienti. Abbiamo anche allargato la platea dei beneficiari a ulteriori attività economiche”. In merito alle numerose obiezioni delle Regioni ha sottolineato che “sono sei mesi che l’Iss sta sperimentando, insieme alle Regioni, questo meccanismo di monitoraggio. Le Regioni lo alimentano con i dati inviati periodicamente e ne certificano i risultati attraverso i loro rappresentanti che fanno parte della cabina di regia”.
E sulle proteste dei governatori delle Regioni rosse e arancioni, Fontana, Cirio, Spirlì e Musumeci, Conte, ha puntualizzato: “Nessuno ha mai messo in discussione, prima di adesso, questo meccanismo e rifiutarlo significa portare il Paese a sbattere contro un nuovo lockdown generalizzato. I cittadini della Lombardia, del Piemonte, della Valle d’Aosta, della Calabria, non ne trarrebbero nessun beneficio. Senza contare l’ingiustizia di imporre lo stesso regime di misure che stiamo applicando alle Regioni rosse anche a cittadini che vivono in territori in condizioni meno critiche”.
In tema di scuola e restrizioni dell’ultimo Dpcm ha ammesso che “essere passati alla didattica a distanza in particolare per le scuole secondarie di secondo grado è stata una scelta molto dolorosa. Garantiremo comunque l’apertura dei laboratori e la presenza degli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali. Limiteremo questa misura allo stretto necessario”. In merito al Natale ha poi aggiunto “non immagino feste natalizie con baci e abbracci, cenoni e tombolate. Spero ci guadagneremo un po’ di serenità e che l’economia potrà marciare a pieno regime”.
Dal presidente Conte anche parole al leader della Lega, Matteo Salvini, che accusa il governo di fare scelte politiche per “punire” le giunte di centrodestra e premiare quelle di centrosinistra. “Chi ci accusa di agire sulla base di discriminazioni politiche è in malafede – ha detto -. Non c’è nessuna volontà di penalizzare alcune aree a discapito di altre. Non c’è alcun margine di discrezionalità politica nell’ordinanza del ministro Speranza. Le Regioni sono parte integrante di questo meccanismo”, ha spiegato. E venendo al nuovo asse Zingaretti-Renzi teso ad un possibile progetto di governo di unità nazionale, il presidente del Consiglio ha glissato: “Che ci sia maggiore intesa tra le forze di maggioranza e i loro leader è il mio stesso auspicio. La coesione è la premessa necessaria per modernizzare il Paese e vincere le sfide che ci attendono di qui alla fine della legislatura”. © Agenzia Nova