Una maxi operazione dei Carabinieri di Brescia ha sgominato una vera e propria organizzazione criminale che nel corso del tempo era riuscita a truffare oltre duecento persone clonando le loro carte di credito attraverso il “phishing”. Queste carte venivano poi utilizzare per acquistare online beni anche del valore di svariate centinaia di euro che poi venivano rivendute in negozi gestiti da complici.
Nove le persone finite nei guai di cui quattro finite in carcere, quattro ai domiciliari e una sempre destinataria di un ordine di custoria cautelare in carcere internazionale poché residente all’estero.
Le indagini hanno permesso di accertare che i membri dell’organizzazione hanno acquistato numerosi beni, tra cui smartphone e altri prodotti di elettronica, per quasi 1 milione di euro, di identificare oltre 200 vittime dei reati e recuperare numerosi beni acquistati fraudolentemente, per un valore complessivo di oltre 200.000 euro e individuare 5 società S.r.l. costituite appositamente per riciclare i proventi illeciti.
L’associazione criminale inoltre non si fermava a questo tipo di affari, ma soldava anche diversi “settori” per massimizzare i propri guadagni come ad esempio i permessi di soggiorno falsi per motivi di lavoro venduti a somme che variavano da 3mila a 5mila euro.
Ma non è tutto, nell’ambito delle attività è emerso che, seppure abituati a un tenore di vita piuttosto elevato, due dei membri dell’organizzazione sono riusciti a produrre false attestazioni e ottenere così indebitamente la concessione, già dall’estate 2020, del reddito di cittadinanza. Dovranno quindi rispondere del reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.