“La violenza contro le donne è espressione di una cultura di potere e di subordinazione che deve essere estirpata dalle radici; una cultura che deve essere intercettata dalle prime, apparentemente piccole, manifestazioni per prevenirne tempestivamente le conseguenze più gravi”.
Alla vigilia dell’8 marzo, la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, esprime in una nota la sua “sentita partecipazione alla sofferenza di tutte le donne che hanno subìto violenza, fisica e psichica, e a quella dei familiari di tutte le vittime che hanno perso la vita per atti di aggressione e che avvertono bruciante il bisogno di giustizia”.
La guardasigilli commenta così anche gli ultimi dati pubblicati dal Viminale sulla violenza di genere: in Italia, nell’anno della pandemia, si è registrato un aumento dei femminicidi, a fronte di una diminuzione degli omicidi, come avviene già da diversi anni.
Davanti a questo “preoccupante quadro”, Marta Cartabia annuncia di voler aderire “all’invito della ministra per le Pari opportunità, Elena Bonetti, per ricostituire gli organismi di governance previsti dall’ordinamento per il presidio delle politiche di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne”.