Rolfi torna all’attacco del nutri score, quell’etichetta proposta dalle normative europee che semplifichi il giudizio su ogni alimento assegnando un colore e una lettera sulla scala: verde (A), verdino (B), giallo (C), arancio (D), rosso arancio (E). Il verde indicherebbe un maggior contenuto di nutrienti giudicati positivamente, mentre il rosso rappresenterebbe l’allarme per nutrienti da limitare.
“No al nutri score che mette il semaforo rosso sui prodotti simbolo della nostra dieta mediterranea, elisir di lunga vita – ha detto l’assessore regionale all’ambiente Fabio Rolfi – Sì invece al nutrinform battery creato dal Ministero dell’Agricoltura italiano che ci dà le indicazioni giuste sul quantitativo di cibo che si deve consumare in una dieta equilibrata”.
“Pensare che olio del Garda, Grana padano, Parmigiano reggiano, prosciutto di Parma o salame di Cremona possano avere il bollino rosso – aveva già detto Rolfi nel 2019 – è allarmante. Significherebbe inevitabilmente un calo dei consumi, della produzione, dell’export. Ma anche danni all’indotto. Oltre che una falsificazione della realtà”.