Grossi petardi sono esplosi in piazza San Lorenzo dove sono assiepati i manifestanti di “Io Apro” che tentano di raggiungere Piazza Montecitorio per protestare contro le restrizioni Covid che mantengono chiuse le loro attività. Ad impedirglielo è un folto cordone di agenti delle forze di polizia.
Un manifestante è rimasto ferito da una bottiglia lanciata contro le forze dell’ordine da un altro partecipante alla protesta. L’uomo è stato portato via dagli agenti e affidato alle cure degli operatori del 118. La tensione sta salendo e i manifestanti cominciano a premere contro la polizia.
Le tensioni sono iniziate dopo circa un’ora dall’inizio della protesta durante la quale i manifestanti hanno cercato di convincere le forze dell’ordine a permettergli di accedere in piazza Montecitorio, permesso mai autorizzato dalla questura. Nonostante il divieto, già comunicato lo scorso 9 aprile, l’associazione Io apro ha deciso comunque di arrivare a Roma e aderire a una manifestazione già autorizzata. Sono in corso da oltre un’ora lanci di petardi, fumogeni e bottiglie verso le forze dell’ordine in tenuta antisommossa.
Ancora nessuna carica da parte della polizia ma qualche avanzamento per disperdere la folla. Casapound Italia in una nota ha fatto sapere di essere presente in piazza San Silvestro per sostenere la protesta. Già lo scorso martedì in una manifestazione autorizzata di Io apro si erano registrati degli scontri.
La protesta era iniziata poco prima delle 15, pacificamente, al grido di “lavoro, lavoro” e “libertà, libertà”. L’associazione “Io apro” chiede appunto di riaprire le attività commerciali, ristoranti, pub, pizzerie o anche palestre e centri di bellezza, teatri, chiusi dalle restrizioni imposte dal Governo per contrastare la diffusione della pandemia. Tra i cartelli esposti “dalla padella di Conte alla brace di Draghi”, oppure, “Ristori inferiori al reddito di cittadinanza, vergogna”.
All’arrivo degli ultimi gruppi di manifestanti il corteo ha iniziato a sventolare la bandiera dell’Italia e gridare “Riaperture subito”. Il numero maggiore di manifestanti arriva da fuori regione con treni e pullman che sono arrivati a Roma dal nord e dal sud Italia nonostante la questura avesse ben specificato che nessuna autorizzazione era sta concessa per manifestare.
“Siamo venuti a Roma con l’intenzione di manifestare pacificamente e restiamo di questa idea anche se la tensione che si è creata nella Capitale dovuta i controlli e ai divieti per impedirci di manifestare non aiuta”, aveva dichiarato ad Agenzia Nova Umberto Carriera dell’associazione “IoApro”. Prima degli scontri, una serie di rappresentanti di Io apro si erano avvicinati, a mani alzate, allo schieramento di polizia per chiedere che la piazza fosse concessa.
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