Venerdì è la giornata del green pass. Da quel momento entra in vigore il decreto che stabilisce le nuove norme rendendo obbligatoria la certificazione verde per diverse attività come ad esempio mangiare nei ristoranti al chiuso, fare sport in palestra o in piscina, andare al cinema o ai concerti.
Il green pass è obbligatorio dai 12 anni in su e si può ottenere, come ormai ben sappiamo, se si è guariti dal covid nei sei mesi precedenti, se si ha un tampone recente negativo e se si è vaccinati. In questo caso c’è da fare qualche specifica in più in quanto basta una sola dose per le zone binache, mentre per quelle gialle, arancioni e rosse la singola dose basterà solo per “i servizi e le attività consentiti e alle condizioni previste per le singole zone”.
Diventa obbligatorio esibire il certificato per svolgere l’attività sportiva al chiuso. Nell’elenco sono presenti: piscine, palestre, sport di squadra, ma anche centri benessere compresi quelli all’interno degli alberghi.
Green pass necessario anche per accedere negli stadi e palazzetti in zona bianca e “la capienza consentita non può essere superiore al 50 % di quella massima autorizzata all’aperto e al 30 % al chiuso”.
Anche il mondo della ristorazione dovrà fare i conti con la certificazione verde, ma solo quando si intende consumare al chiuso e seduti al tavolo. Non sarà necessario per chi sta all’aperto e nemmeno per chi consuma al bancone.
Come detto sono coinvolte anche numerose attività del tempo libero. Solo per citarne alcune gli spettacoli aperti al pubblico, le mostre, le sagre, i convegni, le sale giochi, i casinò e i centri termali. Rimane in ogni caso obbligatorio indossare la mascherina e mantenere il distanziamento.
I cittadini beccati senza il green pass in queste situazioni rischiano una multa di 400 euro. Per gli esercenti invece “dopo due violazioni commesse in giornate diverse, si applica, a partire dalla terza violazione, la sanzione amministrativa accessoria della chiusura da uno a dieci giorni”.