Tanto fumo e zero arrosto. Per il primo giorno di settembre, data di entrata in vigore dell’estensione del green pass anche ai mezzi di trasporto a lungo raggio, era nata online una movimentazione nazionale di protesta. Il manifesto si era diffuso sul canale telegram “Basta dittatura” e annunciava presidi in 54 città Brescia compresa. I punti di ritrovo erano le varie stazioni ferroviarie che alle 15 avrebbero dovuto essere occupate fino alla sera.

L’obiettivo era di impedire a tutti di salire sui treni a lunga percorrenza per cui ora serve la certificazione verde.

Nello scalo cittadino, alla spicciolata, si è radunata una decina di manifestanti a fronte di un vasto dispiegamento di forze dell’ordine che ha visto presidiare l’edificio e il piazzale il personale della Questura (fra cui Polizia, Digos, Scientifica), i Carabinieri, l’Esercito e la Polizia locale.

Per evitare l’annunciato assalto le divise hanno precluso l’ingresso a tutti coloro che non erano in possesso di un biglietto valido per viaggiare, ma tutto si è smontato in breve tempo e i pochi no vax presenti si sono dispersi senza alcun momento di tensione o protesta vera e propria.