Il caro prezzi legato alla pandemia fa volare gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +6,2% nelle vendite in valore a settembre 2021 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il risultato più alto tra le forme di distribuzione. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat sul commercio al dettaglio con l’alimentare che a livello generale cresce su base annua in valore del +2,5%, con aumenti del 2,5% per la grande distribuzione del 2,3% per le piccole botteghe.
Il risultato positivo dei discount – sottolinea la Coldiretti in una nota – evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo e su beni essenziali come cibi e bevande, nel tempo del Covid.
Gli aumenti record delle quotazioni per i prodotti energetici e le materie prime si riflettono, infatti, – sottolinea Coldiretti – sui costi di produzione del cibo ma anche su quelli di confezionamento, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi.
L’emergenza Covid ha innescato un cortocircuito anche sul fronte dei costi di trasporto con il rincaro di noli marittimi e costi dei container che sono schizzati ai massimi. Su questo scenario – conclude la Coldiretti – pesa il deficit logistico italiano per la carenza o la totale assenza di infrastrutture per il trasporto merci che costa al nostro Paese oltre 13 miliardi di euro con un gap che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione europea.
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