Il teatro romano di Brescia, piccolo grande gioiello incastonato nel parco archeologico della Brixia Romana, è uno di quei siti che – nonostante la sua centralità – paga rispetto ai più celebri vicini. In un convegno tenutosi in questi giorni si è discusso delle possibili vie per valorizzarlo come merita e in qualche modo tornare a sfruttarlo per la sua originaria vocazione.
La volontà sarebbe quella di far rivivere questo teatro, non solo mantenerlo in buona salute come tappa delle visite museali, riavvicinandolo così alla comunità come uno spazio attivo.
“Conservare non vuol dire surgelare – ha dichiarato in merito l’archeologo e storico dell’arte Salvatore Settis – è necessario pensare ad una archeologia per la città ed accrescere la consapevolezza che si debba ripensare ad una poetica del riuso”.
Un percorso lungo e delicato che passerà attraverso un concorso di idee internazionale che dovrà trovare la migliore soluzione possibile immaginando quindi una valorizzazione non solo del teatro, bensì di tutta l’area archeologica. La valorizzazione non potrà evitare di riguardare anche Palazzo Maggi Gambara che scendo Francesca bazoli “potrebbe svolgere il duplice ruolo, coerente con la sua posizione, di entry point a tutta l’area museale archeologica con biglietteria, infopoint, book shop e caffetteria e di servizio al teatro, con foyer e spazi funzionali alle attività teatrali”..