Con 153 voti favorevoli, 116 contrari e 1 astenuto l’Aula della Camera ha approvato in via definitiva la conversione in legge del decreto rave.
Il decreto relativo a misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, nonché in materia di entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, numero 150, di obblighi di vaccinazione anti Sars-Cov-2 e di prevenzione e contrasto dei raduni illegali, interviene sul fenomeno cosiddetto dei rave party introducendo un nuovo articolo del Codice penale, il 633-bis, in base al quale “chiunque organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento, è punito con la reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000, quando dall’invasione deriva un concreto pericolo per la salute pubblica o per l’incolumità pubblica a causa dell’inosservanza delle norme in materia di sostanze stupefacenti ovvero in materia di sicurezza o di igiene degli spettacoli e delle manifestazioni pubbliche di intrattenimento, anche in ragione del numero dei partecipanti ovvero dello stato dei luoghi. È sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato di cui al primo comma, nonché di quelle utilizzate per realizzare le finalità dell’occupazione o di quelle che ne sono il prodotto o il profitto”.
Il testo, approvato in via definitiva dall’Aula della Camera prevede, poi, l’eliminazione dei reati contro la Pubblica amministrazione – dalla concussione alla corruzione, al peculato –, anche se non si è collaborato con la giustizia, dalla lista di quelli ostativi, vale a dire per i quali sono negati i benefici penitenziari. Spazio anche al reintegro anticipato sul posto di lavoro dei medici che non si sono vaccinati contro il Covid-19, misura che nel passaggio a palazzo Madama aveva provocato la non partecipazione al voto sul decreto della presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli. Infine, “fino alla data del 30 giugno 2023 sono sospese le attività e i procedimenti di irrogazione della sanzione” nei casi di inadempimento dell’obbligo vaccinale Covid-19.