Ha preso il via nelle aule del tribunale di Brescia in nuovo processo relativo alla strage di piazza Loggia del 28 maggio 1974. Si tratta dell’udienza preliminare di un nuovo filone d’inchiesta in cui la Procura ha richiesto il rinvio a giudizio per Roberto Zorzi, assente come ampiamente previsto.
Nato a Merano, ma cresciuto nel Veronese, oggi vive negli Stati Uniti con passaporto americano e gestisce un allevamento di dobermann che ha chiamato ‘Il Littorio’. Il giorno dell’esplosione della bomba Zorzi non aveva ancora compiuto 21 anni.
Secondo l’accusa, Zorzi sarebbe stato l’esecutore materiale ed è accusato di concorso in strage con altri tra cui Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, per “aver partecipato alle riunioni in cui l’attentato veniva ideato, manifestando la propria disponibilità all’esecuzione dell’attentato e comunque – recita il capo di imputazione secondo l’Ansa – rafforzando il proposito dei correi della strage”.
Parte civile, oppure no?
Nelle prime ore di oggi è nato un caso in seguito alla mancata costituzione del Governo come parte civile. Immediate le reazioni della politica con i parlmentari Pd Alfredo Bazoli e Gianantonio Girelli avevano scritto “Non sappiamo se si tratti di una scelta deliberata o di una dimenticanza. In entrambi i casi, un episodio grave, sul quale chiediamo che il governo dica una parola chiara”.
“Un pessimo segnale – ha fatto loro eco Emilio Del Bono, aggiungendo – Non comprendo le ragioni per cui si sia arrivati a questa decisione, che è sbagliata e politicamente inopportuna”.
Chiarezza ha chiesto poi anche il terzo polo attraverso la voce della bresciana Mariastella Gelmini.
A distanza di alcune ore, è stato lo stesso Palazzo Chigi a rimettere ordine con una dichiarazione del sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano: “La Presidenza del Consiglio – ha spiegato l’esponente di governo – non ha ricevuto nessun avviso riguardante la fissazione dell’udienza preliminare del processo a carico di Roberto Zorzi e Marco Toffaloni. Per questo, l’Avvocatura dello Stato, su mandato della stessa Presidenza del Consiglio, chiederà al Gup di Brescia la rimessione in termini ai fini della costituzione di parte civile, che seguirà non appena la rimessione sarà concessa”.
Un plauso è quindi arrivato dal leghista Fabio Rolfi, candidato sindaco per il centrodestra: “La memoria di quanto accaduto è patrimonio di tutta la città, non deve essere occasione per strumentalizzazioni politiche – ha scritto – Il governo oggi ha dato un importante segnale in questa direzione”.