Ha deciso di non rispondere Giovanni Mazzoli durante l’interrogatorio di garanzia di mercoledì mattina. Il primario di oculistica dell’ospedale di Esine agli arresti domiciliari da lunedì con le accuse di truffa aggravata, peculato, falso in atto pubblico e indebita induzione a dare o promettere utilità.
Diversi i reati contestati al medico camuno, fra i quali spiccano i pagamenti (o sarebbe meglio dire mazzette) da 500 a 700 euro per balzare le lunghe liste d’attesa per gli interventi chirurgici alla cataratta. Ma si sarebbe anche intascato le quote dell’Asst per le visite, avrebbe lavorato in uno studio privato durante l’orario ospedaliero ed emesso certificati medici probabilmente falsi.
Secondo il Corriere, il caso non sarebbe emerso dalle denunce dei pazienti. Infatti non ne risultano e questo modus operandi sarebbe potuto quindi proseguire. A incastrare il camice bianco sarebbe stata un’intercettazione relativa a un’altra indagine.
Dopo l’arresto il risvolto più importante è stato realtivo alle perquisizioni dei Carabinieri che hanno rinvenuto circa 340mila euro in contanti, oltre a quadri, orologi, gioielli e vini pregiati. Un tenore di vita che secondo gli inquirenti non poteva corrispondere a quanto dichiarato dal medico.