Non che servisse una conferma per avere la certezza che utilizzare i mezzi pubblici a Brescia sarebbe costato di più. Era stato annunciato da più parti e tutt’ora non mancano discussioni e prese di posizione. Ora però, l’aumento è nero su bianco dopo l’approvazione da parte dell’assemblea dei soci dell’Agenzia Tpl.
Nella seduta del 31 luglio è arrivato all’unanimità il parere positivo all’adeguamento delle tariffe, sebbene “condizionandolo ad alcune lievi rettifiche di armonizzazione in tema di titoli integrati e rinviando l’analisi della definizione degli indicatori di qualità aziendali” ha fatto sapere il presidente Giancarlo Gentilini.
L’assemblea dei soci ha inoltre emesso una nota in cui vengono snocciolate le cifre ormai ben note dopo questi giorni di dibattito. In poche parole i finanziamenti regionali che per Brescia sarebbero inferiori rispetto alle necessità, o per meglio dire sottodimensionati.
Per tali ragioni gli enti locali chiedono che il riparto delle risorse aggiuntive statali destinate a Regione Lombardia dal Fondo Nazionale Trasporti (destinato a crescere nei prossimi anni) avvenga con criteri diversi di quelli stabiliti nel 2017 “destinando al bacino di Brescia una quota maggiore, tale da contribuire a ridurre, se non eliminare, il sotto finanziamento strutturale”.
Oltre al reperimento di fondi, che potrebbe “se non annullare, almeno attenuare” la mancanza di danaro, viene sottolineata un’altra necessità: la carenza endemica di autisti senza i quali il salto di qualità nel servizio rimane impossibile.