Oggi, 2 agosto 2023, è l’Earth Overshoot Day. Non certo una ricorrenza felice o da festeggiare, perché significa che abbiamo esaurito le risorse del pianeta per quest’anno e da domani saremo in debito con la Terra. Si tratta di uno studio realizzato ogni anno dal Global Footprint Network che individua il giorno dell’anno in cui la domanda di risorse naturali supera la capacità della Terra di rigenerarle entro la fine dell’anno.
Secondo il portale HD Blog, c’è chi fa molto peggio come ad esempio l’Italia che il suo Overshoot Day lo ha già vissuto lo scorso 15 maggio consumando le risorse del 2023 in meno di sei mesi. Ci sono Paesi più virtuosi come la Jamaica che raggiungerà il fatidico giorno il 20 dicembre, oppure chi invece ha terminato da un pezzo la propria disponibilità come il Qatar (10 febbraio), Lussemburgo (14 febbraio) e Stati Uniti, Erimati Arabi e Canada (il 13 marzo).
L’Overshoot Day al 2 agosto è indubbiamente allarmante. Basti pensare che nel 1971 questa data era fissata al 25 dicembre. Di anno in anno si è anticipata sempre più: 17 settembre nel 2000, 10 agosto nel 2010 e il 2 oggi. Vi sono anche alcune annate in lieve controtendenza, ma ad esempio l’ultima è stata il 2020 quando l’Overshoot Day era caduto 16 agosto a causa delle conseguenze dei lockdown.
Il surriscaldamento, le deforestazioni e le emissioni sono fra i fattori considerati nel calcolo. L’obiettivo è ovviamente quello di migliorare spingendo la data sempre più in avanti. Il Global Footprint Network ha diffuso alcune linee guida per contribuire e ha anche lanciato l’hashtag #movethedate.