Arriva la notte in cui ritorna l’ora solare. Come ogni ultimo fine settimana di ottobre, anche in questo 2023 siamo chiamati al cambio dell’ora per salutare quella legale che ci ha accompagnato da fine marzo. Il cambio vero e proprio avverrà alle 3 di notte di domenica quando le lancette dovranno tornare indietro di un’ora.
Come si suol dire è il cambio più dolce perchè ci consente di dormire un po’ di più, ma le implicazioni così come le discussioni sono indubbiamente più ampie.
A ogni cambio torna il dibattito sull’opportunità o meno di spostare le lancette. Se i benefici economici sono superiori al cosiddetto stress dovuto alla luce sull’organismo che in molte persone si traduce in mal di testa, stanchezza, insonnia come una sorta di jet-lag. Certo, disagi che affrontiamo praticamente da sempre e che in pochissimo tempo spariranno per lasciare di nuovo spazio alla vita di tutti i giorni.
L’Unione Europea ormai da anni discute sul tema. Nel 2018 il Parlamento Europeo aveva votato a larga maggioranza l’abolizione del cambio, ma tutto è rimasto in sospeso.
Secondo Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nei 7 mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi per 420 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie, con un conseguente risparmio economico di circa 190 milioni di euro. Un risparmio non solo economico, ma anche energetico con 200mila tonnellate di Co2 in meno rilasciate in atmosfera.