“Linea anti-bracconaggio incandescente, sono pervenute decine di segnalazioni”. Così il Wwf di Brescia racconta gli ultimi giorni sul nostro territorio, finito anche nei giorni scorsi alla ribalta delle cronache per essere il primo in Italia per reati contro gli animali.
L’associazione animalista riferische che spesso, a segnalare i comportamenti contro la legge, sono proprio gli altri cacciatori (quelli che invece le regole le seguono) esasperati da chi invece delle regole se ne fa un baffo. In particolare vengono denunciate sparatorie verso specie protette, ma anche l’utilizzo di fonofil, dei richiami acustici vietati.
“Le specie abbattute vanno dal verzellino, alla pispola dal fringuello al migliarino di palude – scrivono dal Wwf – In un caso, nella bassa bresciana, a sparare a specie protette con il fonofil erano padre, figlio e nipote, tutti e tre denunciati”.
E in tutto le denunce sono state ben 13, una delle quali era priva del porto d’armi. A Lonato invece, un uomo è stato sopreso mentre sparava direttamente dalla sua auto con il richiamo a tutto volume tanto che era udibile dalla strada statale.