“I Carabinieri e le Comunità”. È questo il titolo, il tema fondante del calendario storico dell’Arma 2024 presentato quest’oggi anche al Comando provinciale di Brescia. Come sempre è una piccola opera d’arte, che nella sua 91esima edizione è firmato dallo studio di design Pininfarina.
Le illustrazioni a matita sono armonizzate, materialmente unite da quella fascia rossa che poi identifica i Carabinieri e la loro uniforme.
Nelle pagine del calendario emerge inevitabilmente la figura del Carabiniere come punto di riferimento della collettività. Una presenza costante accanto alla cittadinanza, da momenti storici per il nostro Paese – come il referendum tra Monarchia e Repubblica nel 1946 – a quelli della vita quotidiana – come la recente alluvione in Romagna.
La vicinanza, la capacità di contatto e di ascolto, le tante attenzioni, piccole e grandi, ai bisogni delle persone, dalle città metropolitane fino ai borghi più remoti di provincia, con le quali i Carabinieri corrispondono alle istanze di rassicurazione sociale proprie di ogni comunità, sono il fil rouge che caratterizza da sempre l’operato dell’Arma e che ci accompagna attraverso i dodici racconti narrati da Massimo Gramellini.
Il calendario storico ha una tiratura di 1.200.000 copie, di cui oltre 16.000 in otto altre lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo, nonché in sardo e friulano). Iniziata nel 1928, la pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 91esima edizione, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia.