Il turismo all’aria aperta è in grande espansione anche a Brescia, in particolare dopo la pandemia, per la crescente attenzione delle persone alla salute e alla sostenibilità, ma anche per la ricerca di esperienze più autentiche a contatto con la natura e l’agricoltura.
Sono tutti fattori che hanno portato a un cambio nelle preferenze dei consumatori, sempre più alla ricerca di uno stacco dalla routine quotidiana e di stili di vita più sani. L’agriturismo è l’emblema di questo cambiamento, perché rappresenta una forma di turismo en plein air che coniuga la bellezza dei luoghi con la possibilità di vivere in modo diretto e autentico il mondo agricolo e rurale.
Lo si nota anche in queste ultime settimane per la grande voglia tanto dei bresciani quanto dei turisti italiani e stranieri, di uscire all’aria aperta, di ricominciare a viaggiare, passeggiare e scoprire il territorio di casa nostra. Quest’anno, alla vigilia della ripartenza della stagione agrituristica c’è però un “ma” legato alle condizioni meteo non così favorevoli, che stanno scoraggiando almeno in parte prenotazioni e arrivi. La stagione infatti, un po’ per il maltempo e un po’ per l’incertezza globale, pare essere in standby.
“Sono dubbioso su questo nuovo inizio – confessa il vicepresidente di Confagricoltura Brescia Gianluigi Vimercati – forse perché veniamo da alcuni anni post pandemia che sono stati davvero speciali, come presenze e come scelte di vacanza. Probabilmente quest’anno potrebbe essere quello del riequilibrio e del ritorno a una gestione più ordinaria. Finora, complice il meteo e una Pasqua che arriva molto più in là, le prenotazioni sono inferiori rispetto al passato, abbiamo non tantissime richieste al momento. I mercati tedesco e olandese, che sono tra i nostri principali, appaiono piuttosto fermi, in attesa anche di migliori prospettive politiche ed economiche. Certo, di sicuro la nostra clientela italiana, che si muove per Pasqua e per i ponti, ci sarà. Ma il contraccolpo iniziamo a sentirlo, guardando soprattutto all’estate”.
L’agriturismo resta pur sempre una meta classica e molto gettonata per le festività pasquali e per i ponti tra natura, tradizioni, enogastronomia ed esperienze agricole, ma il meteo instabile e le temperature ancora troppo basse per il periodo sembrano penalizzare un po’ il comparto.