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A Montirone arriva “Alchimie”. Gli amari bresciani si mettono in mostra

Gli amari bresciani si mettono in mostra. Appuntamento domenica 25 febbraio a Montirone per la primissima edizione di Alchimie, una fiera in cui amari, bitter, vermouth ed elisir prodotti nel nostro territorio saranno i protagonisti indiscussi.

Negli ultimi anni le nuove etichette sono fiorite un po’ ovunque, un fenomeno che unisce la tradizione secolare alla modernità. L’Italia già di per sé è storicamente un terra fertile per la produzione di liquori e lo stesso si può dire per Brescia.

Non solo i fattori storici, ma anche quelli climatici hanno giocato un ruolo cruciale affinché la Leonessa d’Italia potesse vantare nel corso dei secoli primati liquoristici. Il suo clima favorevole ha permesso la diversificazione della flora e la creazione di microclimi ideali per la coltivazione di erbe e piante aromatiche, ingredienti essenziali per i liquori. Genziana, menta, timo, camomilla, sambuco, melissa, ginepro, achillea, salvia, iperico, pino mugo, lichene, alloro, rosmarino… la “lista degli ingredienti” che può comporre un amaro è davvero infinita e i territori bresciani ne amplificano il fascino.

Nasce da queste premesse “Alchimie: gli artifici del gusto racchiusi nella magia delle erbe” che si svolgerà domenica 25 febbraio al Teatro Sicomoro di Montirone dalle 9.30 alle 18.30. L’evento è organizzato da Vini&Cucina Bresciana e Brescia nel Piatto in collaborazione con il Comune di Montirone e il patrocino della Provincia di Brescia.

PROGRAMMA E BIGLIETTI

L’obiettivo è stimolare, diffondere e ampliare il mercato dell’amaro bresciano, creando un’occasione di incontro tra i produttori locali e gli appassionati di liquori, nonché per i tanti curiosi desiderosi di scoprire nuovi sapori. Non una semplice fiera-mercato, ma un palcoscenico nato per mostrare il patrimonio locale in maniera inedita. Gli amari saranno presentati attraverso accostamenti e combinazioni insolite con i formaggi, mieli e molto altro.

Perché amari e formaggi? Che cos’è il latte se non il risultato di un’elaborazione delle erbe e dei loro profumi? Il formaggio rappresenta la trasformazione del latte stesso, mentre gli amari sono la perfetta sintesi di quelle stesse erbe.

Ci sarà comunque davvero di tutto per passare una giornata diversa alla scoperta della nostra tradizione. A Montirone si troveranno sì degustazioni, laboratori e presentazioni, ma anche letture e intrattenimento, street food locale, spazi dedicati ai più piccoli e una casoncellata finale.

Gli amari bresciani

Nessuna carta dedicata al ristorante, nessun sommelier, nessuna denominazione d’origine controllata, nessun consorzio. “Eppure – sottolinea l’Associazione Nazionale Amaro d’Italia – l’amaro è un prodotto tipico italiano per eccellenza: con una lunga tradizione, legata a ingredienti e ricette del territorio, un prodotto che all’estero non si trova quasi da nessuna parte”.

Da Brescia, parte un movimento che vuole catalizzare l’attenzione sugli spirits locali, dimostrando che l’amaro è un autentico prodotto tipico italiano. La forte adesione dei numerosi produttori di amari e delle molte etichette diverse alla fiera Alchimie è una prova tangibile di questo fenomeno. Il Teatro Sicomoro di Montirone sarà il cuore pulsante dell’evento, dove gli ospiti potranno esplorare una vasta gamma di prodotti tradizionali e innovativi. Le diverse etichette in mostra non solo racconteranno la ricca storia degli amari italiani, ma offriranno anche un’esperienza sensoriale completa, invitando i visitatori a immergersi nella cultura e nelle tradizioni legate a queste bevande uniche.

Le etichette presenti

All’appello hanno risposto circa una ventina di produttori di amari bresciani (tra vermouth, amari, elisir e bitter) per un totale di 24 etichette da degustare: dalle creazioni classiche tramandate di generazione in generazione alle reinterpretazioni audaci e moderne, ogni etichetta presente rappresenta un tassello prezioso nel mosaico dell’amaro Bresciano. Dal Garda al Sebino passando per le tre valli.

Dalla tradizione artigianale del più antico liquorificio bresciano, il Liquorificio Alta Valle Camonica della famiglia Tevini di Edolo che conta oltre un secolo di storia di alchimie locali racchiuse nell’Elixir Noreas, alla ricetta più antica creata nel 1867 da Giovan Battista Frassine di Rovato riportata in vita dall’Azienda Agricola franciacortina Santa Lucia che ha recuperato i quaderni originali di Frassine e utilizzato ingredienti biologici per dare vita all’Elisir 10 erbe mantenendo viva la tradizione rovatese e bresciana, passando per i nomi di amari bresciani più moderni e famosi come gli amari Zerotrenta, Guelfo, Ghibellino, Gregario o l’Insolito 78.

Mezzo secolo di attività anche per l’antica Distilleria Peroni Maddalena che in fiera si presenta con tre etichette storiche così come storica è la ricetta dell’Amaro del Farmacista della Farmacia Minelli di Toscolano. Tra le gemme il “vermut del Borgo” della cantina Peri-Bigogno di Castenedolo, Amarama l’amaro nato in casa Curtense, Prefisso il primo bitter da aperitivo al Luppolo made in Brescia e il Bitter MC di Montirone, il primo Hierbas Italiano, distillato da 10 Erbe Aromatiche della Tradizione Padana l’elisir Loertis e l’antico Socher Amar di Bagolino che zolletta da scioglier in bocca come digestivo oggi si reinventa trasformandosi da tisana in amaro a seconda dei gusti e delle esigenze.

Presenti anche l’amaro della Valvestino e gli spirits delle stelle dell’Azienda Agricola Cosa tiene accese le stelle di Ludizzo. Tra i sostenitori del progetto anche il bitter naturale di Cesare Rizzini e Michele Valotti il Sürlo, il vermouth delle Cantine Scarpari di Botticino.

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