A2A chiude i primi nove mesi con un utile netto a 713 milioni di euro, in crescita del 68% rispetto ai 425 milioni registrati nello stesso periodo de 2023 mentre l’utile ordinario cresce del 65% a 665 milioni.
I ricavi, spiega una nota, sono in calo del 17% a 9.097 milioni, a seguito prevalentemente della contrazione dei prezzi delle commodities energetiche.
L’ebit ammonta a 1.070 milioni (+56%) e il margine operativo lordo si attesta a 1.804 milioni (+33%).
Gli investimenti sono pari a 898 milioni (+13%), destinati allo sviluppo di impianti fotovoltaici, al potenziamento ed efficientamento delle reti a supporto della decarbonizzazione, all’aumento della flessibilità degli impianti di generazione e al recupero di materia ed energia.
La posizione finanziaria netta si attesta a 4.011 milioni (4.683 milioni al 31 dicembre 2023). settembre 2023). Sul fronte della transizione energetica la generazione di energia da fonti rinnovabili (Idroelettrico, eolico e fotovoltaico) rappresenta il 55% della produzione ed è pari a 4,9 TWh.
MAZZONCINI, IN 9 MESI UTILE SUPERIORE ALL’INTERO 2023
“Le ottime performance economico-finanziarie ottenute da A2a nei primi nove mesi del 2024 hanno consentito di procedere più speditamente negli investimenti previsti dal Piano” al 2035.
Lo ha detto l’amministratore delegato Renato Mazzoncini sottolineando che “i risultati di questo terzo trimestre confermano ulteriormente la consistenza della nostra strategia”. In particolare il manager sottolinea “l’utile netto di “oltre 700 milioni mai realizzato prima”, che “ha superando quanto registrato in tutto il 2023”. “Con questi risultati – conclude – abbiamo potuto rivedere al rialzo la guidance per il 2024 con obiettivi importanti che ci consentono di sostenere la competitività e accelerare nel percorso intrapreso per lo sviluppo di infrastrutture strategiche per la transizione ecologica del paese”.