È morto questa mattina, nella sua casa di Milo, alle pendici dell’Etna, il cantautore siciliano Franco Battiato. Aveva 76 anni ed era malato da tempo. Artista poliedrico dalla personalità eclettica, era nato a Jonia (Ct) il 23 marzo del 1945. Tra i suoi brani indimenticabili “La cura”, “Centro di gravità permanente” e “Voglio vederti danzare”.
È stato un cantautore, compositore, musicista, regista e pittore. Sin dai primi anni ’70 partecipa attivamente alle correnti di ricerca e sperimentazione europee. Nel 1979 pubblica L’Era del Cinghiale Bianco, primo lavoro con la Emi Italiana. Seguono Patriots (1980) e, nel 1981, La voce del Padrone, che staziona al vertice della classifica italiana per un anno vendendo oltre un milione di copie.
Una carriera costellata da numerosi successi con ben 42 album pubblicati. Era uno degli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con tre Targhe e un Premio Tenco. Tra novembre 2012 e marzo 2013 ha portato avanti una brevissima esperienza in qualità di assessore al turismo della Regione Siciliana nella giunta di centrosinistra del presidente Rosario Crocetta dichiarando di non voler ricevere alcun compenso.
Legatissimo alla madre Grazia, scomparsa nel 1994, Battiato si è distinto anche per essere un artista lontano dalla vita mondana, preferendo il suo eremo siciliano di Milo alle pendici dell’Etna, dove tra l’altro ebbe per molti anni, come vicino di casa, il collega Lucio Dalla. Ha un fratello, Michele, ex consigliere comunale repubblicano di Milano e una nipote, sua erede, che esercita la professione legale.
“Ci la lasciato un Maestro. Uno dei più grandi della canzone d’autore italiana. Unico, inimitabile sempre alla ricerca di espressioni artistiche nuove. Lascia una eredità perenne”. Così il ministro della cultura, Dario Franceschini.