Papa Francesco ha dato una disponibilità di massima al presidente francese, Emmanuel Macron, a mediare fra Russia e Ucraina.
È quanto riferiscono fonti di “Agenzia Nova” che così commentano le parole del titolare dell’Eliseo che in un’intervista a “Le Point”, ha affermato di aver chiesto al Pontefice di sentire telefonicamente i presidenti degli Stati Uniti e della Russia, Joe Biden e Vladimir Putin, per favorire l’avvio di un processo di pace in Ucraina.
Papa Francesco sin dall’inizio del conflitto è impegnato a cercare una mediazione, ma con l’intento di avviare un dialogo diretto fra Russia e Ucraina, e avrebbe affidato al segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, il compito di gestire questi sforzi diplomatici. Leonid Sevastjanov, il presidente dell’Unione mondiale dei vecchi credenti, movimento religioso russo, ieri ha affermato all’agenzia di stampa “Tass” di aver discusso della questione con papa Francesco, aggiungendo che sul tavolo ci sarebbe anche l’opportunità di tenere una conferenza alla quale, oltre alle delegazioni ucraine e russe, potrebbero partecipare anche altri rappresentanti internazionali, per esempio di Stati Uniti e di Paesi europei.
Tuttavia tale proposta – un allargamento di fatto del tavolo negoziale – sarebbe stata accolta in modo più freddo in ambienti vaticani. La Santa Sede, come avvenuto anche nelle prime fasi del conflitto, non vuole sottostare a pressioni esterne e, per questo motivo, la presenza di altri attori al tavolo – come per esempio gli Stato Uniti – renderebbe più complessa tale attività perché modificherebbe gli equilibri dei colloqui.
La volontà del Vaticano è di organizzare questi negoziati a stretto giro, per non perdere l’occasione e per evitare un potenziale cambiamento degli scenari sul terreno che complicherebbe qualsiasi attività di mediazione. La sensazione, in questa fase del conflitto, è che la diplomazia stia agendo dietro le quinte e il lungo colloquio di papa Francesco con Macron sembrerebbe confermare tale scenario.