Nel 2024 la Lombardia è stata la regione italiana che ha segnato l’incremento percentuale maggiore di violenze e aggressioni contro medici e infermieri registrando un + 25% rispetto all’anno precedente.
Un’emergenza che è stata al centro del convegno “Violenza sugli operatori sanitari. Un bollettino di guerra”, promosso da ONSIP (Organismo Nazionale Professionisti Sicurezza & privacy) e UGL Salute in collaborazione con il Consiglio regionale della Lombardia, che si è svolto oggi pomeriggio al Belvedere Jannacci di Palazzo Pirelli.
Le cronache hanno frequentemente riportato devastazioni nei Pronto Soccorso e atti di aggressione fisica e verbale, evidenziando una problematica ormai diffusa. Secondo i dati Amsi (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia), Umem (Unione Medica Euromediterranea) e del Movimento Internazionale Uniti per Unire le aggressioni al personale sanitario in Italia hanno raggiunto livelli critici nel 2024, con un aumento medio del 33% rispetto all’anno precedente.
Si tratta di 25.940 episodi di aggressioni al personale sanitario nel 2024. Lombardia, Campania, Puglia, Lazio e Sicilia hanno fatto registrare i maggiori incrementi nell’anno appena concluso. Il Nord Italia risulta essere l’area più colpita, con il 63% degli episodi di violenza, mentre il Sud registra il 26% e il Centro l’11%.
Le vittime di queste aggressioni sono principalmente le donne (73%), con infermieri e fisioterapisti tra le categorie più colpite. Gli episodi non riguardano solo le grandi città, ma anche le aree periferiche, dove la carenza di risorse si fa sentire con maggiore intensità. Gli aggressori, nella maggior parte dei casi, sono pazienti o familiari esasperati dalla lentezza o dalla mancanza di risposte adeguate da parte del sistema sanitario.
Nello specifico in Lombardia nel 2023 sono state segnalate 4.836 aggressioni agli operatori sanitari, dagli insulti alla violenza. Di queste il 30,9% si sono verificate in Pronto Soccorso, in aumento rispetto al 2022 quando la percentuale arrivò a 25,4%. Dopo il calo nel biennio 2020-2021 – dovuto ad un accesso fortemente limitato alle strutture ospedaliere a causa dell’emergenza Covid-19 – le violenze e le aggressioni contro medici e infermieri sono tornate a salire.
A fronte di questi dati in crescita, l’anno scorso solo il 6% delle aggressioni sono state denunciate in Procura. Un segnale di profondo disagio da parte degli operatori sanitari.
Incrementi percentuali delle aggressioni per regione nel 2024 (classifica delle prime 10 regioni):
Lombardia: +25%
Campania: +22%
Puglia: +20%
Lazio: +19%
Sicilia: +18%
Veneto: +17%
Piemonte e Liguria: +16%
Emilia-Romagna: +15%
Toscana: +14%
Calabria: +13%